Inter sprecona, sorpasso rimandato

Posted By on Apr 15, 2018 | 0 comments


Elia Faggion

Altra gara a secco, altra non vittoria esterna ed altra occasione sorpasso fallita. Ennesimo sciupio dell’Inter che impatta sullo 0-0 a Bergamo contro l’Atalanta e macina il sessantesimo punto in classifica, raggiungendo le romane che stasera si affronteranno nel derby capitolino. Stavolta non è Icardi a scialacquare l’impossibile, anche perché gioca una delle partite più anonime dell’anno, ci pensa Perisic a sostituire il capitano: sono almeno due clamorose palle gol messe sul fondo. Dopo lo sfavillante rispolvero primaverile e le reti a grandinate su Verona e Samp, i nerazzurri continuano a creare moltissimo, ma non riescono a trovare la via per segnare: adesso sono tre le partite consecutive in campionato, dopo Milan e Toro, senza un gol all’attivo. Il tris a secco era già accaduto a dicembre, però col derby di Coppa Italia tra la sconfitta di Sassuolo e lo 0-0 con la Lazio; contando esclusivamente il campionato, per ritrovare una tale scriscia dobbiamo tornare al 2012.

Il successo dell’Inter sarebbe però stato Pinocchio, in una partita di sofferenza e affanno. Gli atalantini hanno giocato la solita partita aggressiva, di pressione asfissiante, e nella prima ora di gioco hanno annichilito quasi completamente gli avversari. Le occasioni interiste nascono quasi estemporaneamente da rapidi ribaltamenti di fronte, frutto di errori individuali che stonano come piccoli nei in una prestazione limpida. Quelle orobiche invece sono molte, soprattutto nel primo tempo quando la squadra tira 11 volte, 4 verso la porta di Handanovic, miracoloso sul colpo di testa del giovane rampante Barrow. Su questo punto ci sono sicuramente le mani del portiere sloveno, ma anche di una difesa torreggiante e granitica come non mai, capace di subire un solo gol nelle ultime sette partite.

È vero che il campo era notoriamente indigesto, è vero che sul risultato finale e sulla qualità del gioco espresso gravano come macigni le assenze di Brozovic, Vecino e Candreva.. ma nel frattempo i numeri dicono che l’Inter ha vinto fuori casa solamente una volta delle ultime nove partite. Oltre al mal di gol, bisogna cercare di risolvere in fretta questo enigma della trasferta: ieri Spalletti ci ha provato rimescolando numeri, ruoli e giocatori. Ha giocato a fare il Gasp, sparpagliandosi per il campo con un 3-4-2-1: D’Ambrosio centrale con Skriniar e Miranda, Cancelo e Santon a tutta fascia, Borja-Gagliardini in mediana e Perisic-Rafinha a sostegno di Icardi. Magari non sarà stata la più bella Inter della stagione, ma la mossa tattica ha pagato con una maggior copertura del centrocampo e della profondità. Senz’altro qualcosina in più ci si poteva attendere: da Rafinha, ingegnoso nello smarcarsi ma mai troppo incisivo, da Perisic, il goleador mancato, ma soprattutto da Icardi, capitano brancolante e mai connesso al ritmo della partita. Senza i suoi gol, l’Inter non vince. Senza vittorie, l’Inter non va in Champions.

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