Roma, dopo la storia, la tradizione

Posted By on Apr 15, 2018 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Dopo aver scritto la storia in Champions League grazie all’incredibile rimonta contro il Barcellona, la Roma si rituffa in campionato e lo fa con la gara più particolare della stagione: il derby della capitale. La stracittadina di quest’anno ha un doppio valore: supremazia cittadina e qualificazione alla prossima edizione della Champions League.

Dopo il pareggio dell’Inter nell’anticipo a Bergamo contro l’Atalanta, i nerazzurri ora si trovano appaiati in classifica con Roma e Lazio a quota 60. Tutto questo sta a significare che la vincente della gara di questa sera avrebbe un passo in più, in una sfida dove è in ballo anche la natura e l’entità del mercato estivo delle tre squadre.

La Lazio arriva al derby in una condizione psico-fisica devastata. I biancocelesti sono clamorosamente usciti contro il Salisburgo dai quarti d’Europa League, dilapidando la vittoria per 4-2 dell’andata ed il vantaggio per 1-0 del ritorno. Inzaghi sa perfettamente che questa gara è l’occasione giusta per dimenticare questa sconfitta ed essere favoriti nella corsa Champions. Non ci sarà grande spazio per il turnover e l’unico assente della gara potrebbe essere Luis Alberto, con Felipe Anderson che lo sostituirebbe come spalla di Ciro Immobile. L’attaccante campano è l’ancora di salvezza dei biancocelesti poiché è l’unico che non ha perso brillantezza dopo le numerose partite giocate. Attenzione anche a Nani e Lukaku, che potrebbero essere ottimi ricambi nel secondo tempo.

La Roma è in una condizione psicologica completamente opposta. La vittoria contro il Barcellona è stata frutto di un capolavoro tattico e fisico di Eusebio Di Francesco, che in un colpo solo (e nell’occasione più importante) ha saputo valorizzare una serie di calciatori in difficoltà e definire una squadra capace di chiudere per novanta minuti il Barcellona nella propria metà campo.

Schick è stato colui che ha beneficiato maggiormente del 3-4-3. Il ragazzo ceco ha fallito una chiara occasione nel primo tempo ma ha lottato come fosse Nainggolan ed è stato centrale nella manovra offensiva, dando manforte a Dzeko e non permettendo a Jordi Alba di spingersi in avanti con superficiale tranquillità.

Anche Florenzi ha giocato da protagonista. Il ragazzo di Vitinia da esterno a tutta fascia di centrocampo esalta le sue caratteristiche maggiori: corsa e precisione di passaggio. Aveva dietro di sé tre centrali, in particolare Fazio, che gli hanno permesso di poter rischiare maggiormente in fase di non possesso.

Chi ha stupido è stato Jesus, che ha annullato Messi ed ha riscattato una gara contro la Fiorentina dove era stato tra i peggiori in campo. E’ un più che buono centrale difensivo in una formazione a 3 e da terzino soffre in entrambe le fasi, cosa che invece non avviene se gioca nel centro sinistra. Il derby sarà un ottimo banco di prova per capire se la sua è stata una notte magica o se davvero ha trovato la sua reale dimensione.

Ecco che quindi la squadra non dovrebbe essere modificata. Alisson sarà come sempre tra i pali, con Fazio, Manolas e Jesus come terzetto difensivo. De Rossi e Strootman nel mezzo del centrocampo con Bruno Peres (che darà il cambio a Florenzi sulla destra) e Kolarov sugli esterni. Nainggolan e Dzeko sicuri del posto in attacco con Schick in ballottaggio con il recuperato Under. Il ceco è favorito e Di Francesco potrebbe così utilizzare il turco come cambio nel secondo tempo, aprendo la difesa della Lazio con la sua freschezza e velocità.

Sarà una partita episodica, come tutti i derby della storia. Chi vince si lancia nella corsa Champions League ed avrebbe tre fondamentali punti di vantaggio sulla perdente e sull’Inter. La Roma per chiudere nel migliore dei modi una settimana che resterà negli annali della storia, la Lazio per riscattare una gara stregata e per non distruggere in pochi giorni una stagione più che perfetta.

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