Fiorentina, ai posteri l’ardua sentenza

Posted By on Apr 16, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino
Che non fosse una partita scontata si sapeva, ma questi sono, senza dubbio, due punti persi. La Fiorentina sbatte contro il muro eretto dall’ex Semplici che con orgoglio e caparbietà interrompe la striscia di sei vittorie consecutive Viola. “Bene la prestazione, oggi la porta era stregata”. Così commenta Pioli nel post partita, novanta minuti in cui i padroni di casa hanno gettato al vento una valanga di occasioni. La qualità del gioco, a differenza del risultato, non ha deluso.
Il 3-5-2 di Pioli, con il rientrante Chiesa e Milenkovic preferito a Laurini, inizia subito forte sfruttando tutta l’ampiezza del campo. Saponara, che gioca tra le linee avversarie, si presenta nel match con due occasioni, ma Meret non si lascia sorprendere. Il primo tempo è un dominio Viola con la Spal che si aggrappa alle parate miracolose del suo portiere, come quando al 36’ si supera su un missile di Chiesa. La prima frazione finisce a reti inviolate, con Orsato che revoca, giustamente, un penalty alla Spal con l’aiuto del Var.
Nel secondo tempo Semplici cambia la formazione inserendo Mattiello e Floccari. Gli ospiti diventano pericolosi e i Viola fanno fatica a creare gioco. La Spal blocca tutte le fonti di gioco della Fiorentina così che Pioli decide di buttare nella mischia Esseryc e Falcinelli. Le emozioni, tuttavia, stentano a decollare fino a quando un’azione personale di Gil Dias fa urlare tutto il Franchi al gol. Solo un effetto ottico, la palla striscia il palo ed esce fuori. La partita finisce 0 a 0, con gli ospiti che festeggiano per un risultato che ha il profumo di impresa.
La Fiorentina ha di che essere scontenta. Una vittoria, due punti in più, e oggi si poteva essere alla pari con il Milan, con un panorama vista Champions. In questa stagione, però, tutto è il contrario di tutto. Le speranze europee sono aggrappate ad un elastico che si avvicina e allontana di settimana in settimana, che esalta e affievolisce i sogni di una città intera di Domenica in Domenica. Il segreto, forse, è proprio quello di non fare i conti, ma giocare queste sei finali e poi guardare la classifica. Dopotutto, anche Pioli, a chi chiede dell’obiettivo Europa risponde: “Andiamo avanti con questo spirito e vediamo dove possiamo arrivare. Sei partite sono importanti ma dobbiamo continuare a mantenere questa mentalità. Alla fine, si faranno i conti”.

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