Milan, prova d’orgoglio

Posted By on Apr 16, 2018 | 0 comments


Francesco Morasso

Milan e Napoli hanno obiettivi di classifica diversi, ma entrambe non possono permettersi passi falsi e lo dimostrano mettendo in scena un primo tempo vivace e ben giocato. A partire meglio sono i rossoneri, pericolosissimi con una rasoiata da fuori area di Giacomo Bonaventura. Un tiro a cui Reina, davanti al suo futuro pubblico, si oppone con un bel tuffo. Dopo poco tempo un’altra palla importante, per Kalinic, che di testa non trova la porta per un soffio. Passano i minuti e anche il Napoli inizia a farsi sentire. Donnarumma è bravissimo a bloccare il tiro di Mertens, splendidamente servito di tacco da Insigne, che poi cerca il gol con un bel tocco a giro sul secondo palo: palla fuori di poco. Al 38′ altro brivido per Reina, che si esalta su Kalinic. Sulla ribattuta Musacchio butta in rete, ma si trova in posizione offside e il gol non viene convalidato. All’intervallo il punteggio è fisso sullo 0-0, ma il pubblico di San Siro può dirsi soddisfatto.

Nel secondo tempo, inevitabilmente, i ritmi si abbassano e le squadre si allungano. A risentirne è anche lo spettacolo, dato che le duellanti non riescono ad affondare in maniera decisa nella difesa avversaria. Sarri prova la mossa Milik, al posto di un Mertens mai incisivo, per dare spessore al suo attacco, Gattuso risponde con Andrè Silva per Kalinic. A crederci maggiormente, nel finale, è il Diavolo che attacca a testa bassa alla ricerca di un gol pesante per la classifica, ma il forcing rossonero non basta e in pieno recupero c’è gloria anche e soprattutto per Donnarumma, che compie un intervento miracoloso su Milik e salva il risultato.

Non un finale tranquillo però a San Siro: al triplice fischio di Banti, infatti, dopo lo 0-0, diversi giocatori sono corsi verso le panchine, in prossimità del tunnel che porta negli spogliatoi per prender parte ad un brutto parapiglia. Tutto nasce da un diverbio tra Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, e Lucas Biglia, centrocampista del Milan. Dopo un iniziale scambio di spinte e sguardi minacciosi, dovuto ad un piccolo calcio di Biglia su Insigne, i due sono stati separati: in seguito, Sarri ha voluto precisare che avrebbe semplicemente voluto chiarire un concetto con il milanista. I due, dunque, hanno avuto la possibilità di parlare e sono scesi insieme, abbracciati, nello spogliatoio, risolvendo tutto in pochi minuti.

Il quarto posto è ormai un miraggio, il sogno Champions League è volato via con il vento, ma al Milan non tutto è da buttare. Anzi: ancora una volta i rossoneri hanno guardato un avversario più forte dritto negli occhi, contrapponendosi con le armi dell’organizzazione, della corsa, della compattezza, della qualità. Merito di Gennaro Gattuso, accolto con ovvio scetticismo al momento della sua promozione dalla Primavera ma capace di smentire tutti in pochi mesi. Il suo Milan, riportato in auge dopo il pessimo inizio di campionato con Vincenzo Montella, è davvero un bel collettivo. Manca qualche ritocco di peso, come è naturale che sia, ma una base solida c’è e va sfruttata.

Gli azzurri invece sono stanchi, e non da oggi. E uno dei giocatori più in forma, ovvero Milik, ora reclama giustamente maggiore spazio, il Napoli non è più l’allegra armata che, qualche settimana fa, travolgeva tutto e tutti tra bel gioco e gol. Crepe non profondissime, ma comunque evidenti, si palesano man mano che ci si avvicina alla meta senza che quel grande stratega di Maurizio Sarri possa porre rimedio. Puntare sugli stessi undici per tutta la stagione ha dato i propri frutti ed una classifica straordinaria lo dimostra ampiamente, ma adesso i nodi stanno venendo al pettine. Inevitabilmente.

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