Roma, stanchezza e sfortuna

Posted By on Apr 16, 2018 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Era dall’11 Gennaio 2015 che il derby della capitale non terminava in parità. In quella giornata ci fu uno stupendo primo tempo dell’allora Lazio di Pioli, che con Mauri e Felipe Anderson si era portata in vantaggio. La seconda frazione aveva visto il ritorno dei giallorossi, trascinati da una clamorosa doppietta di Totti, con il secondo gol in rovesciata su cross di Holebas. Questa volta il derby è finito a reti inviolate, con entrambe le squadre che hanno risentito della fatica europea.

La Lazio era in una condizione psicologica complessa ma ha disputato un miglior primo tempo, caratterizzato da intensità e pressing alto, contro una Roma che doveva adeguarsi e trovare più fluidità con il modulo nuovo. Felipe Anderson ed Immobile hanno giocato in pressione sui tre centrali romanisti, non permettendo loro di creare gioco da dietro e costringendoli a lanciare lungo per Dzeko e Schick, che sono stati però abili a vincere diversi duelli contro i rispettivi avversari.

La Roma ha risentito delle fatiche in Champions ed è stata meno aggressiva, anche perche la Lazio non ha concesso grandi spazi e libertà in fase di manovra, a differenza dei giocatori del Barcellona. Ottima prova di De Rossi in fase di costruzione e distruzione di gioco. Il centrale garantisce equilibrio ed il nuovo ruolo gli permette anche di spostarsi più vicino alla porta. Chi invece ha deluso è stato Nainggolan, apparso troppo frettoloso ed impreciso nelle scelte di passaggio, anche se il belga aveva inventato nel primo tempo l’assist per Bruno Peres, che ha colpito il palo a tu per tu con Strakosha. Di Francesco deve capire se la sua condizione fisica sia al top o se abbia bisogno di riposo, per poi tornare a dominare il centrocampo. Come avvenuto contro il Barcellona, anche ieri si è visto uno Schick dai due volti. Il ceco è stato aggressivo ed ha vinto diversi contrasti, ma ancora una volta è stato impreciso in fase finalizzativa.

Il nuovo modulo concede ai giallorossi una maggiore solidità difensiva. La Roma contro Barcellona e Lazio ha rischiato meno delle rispettive partite d’andata ed ha saputo reggere anche gli scontri fisici. Il rovescio della medaglia è nella fase offensiva, dove, soprattutto nell’inizio del secondo tempo, la Roma non riusciva ad essere pungente. Quando i giallorossi si trovano a dover difendere, i contropiedi sono intrapresi con pochi giocatori, il che rende la sqaudra meno pericolosa. I maggiori pericoli vengono sugli esterni, grazie alla ritrovata vena di Kolarov, Florenzi e Bruno Peres.

Di Francesco dovrebbe mantenere questo assetto anche con Genoa, Spal, Chievo e Cagliari, dove sarà fondamentale ottenere dodici punti, che vorrebbe dire avere la quasi certezza dell’accesso in Champions League. Vedremo se l’ex Sassuolo avrà trovato la reale quadra nel momento più importante della stagione.

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