Juve, questione di testa

Posted By on Apr 19, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Come a Ferrara, con la Spal, la Juve si ferma anche a Crotone. Ancora una volta non è un problema di gioco, o non solo, ma questione di atteggiamento e di testa. I bianconeri, passati in vantaggio, si cullano sugli allori e lasciano campo ad un avversario tecnicamente poca cosa, ma ben organizzato e caparbio. La rete di Simy è sì un lampo imprevedibile, ma arriva dopo un lungo periodo in cui la Signora giochicchia e scherza con il fuoco…scottandosi.
Le difficoltà della capolista arrivano tutte dalla fascia destra, dove Lichtsteiner spesso è chiamato a stringere al centro e lascia spazio alle avanzate di Martella. Il numero 87 è quasi invitato a guadagnare metri e con lui l’intera azione crotonese. La Juve va in ambasce quando gli uomini di Zenga attaccano l’area, perchè soffre la fisicità di Simy e i guizzi del giovanissimo Diaby (e poi di Trotta). Speculare sul risicato vantaggio risulta fallimentare. La Juve del dopo 1-1 stringe il Crotone d’assedio, ma crea solo un paio di situazioni pericolose e non potrebbe essere altrimenti, visto che Douglas Costa è il solito motorino instancabile, ma Higuain e, soprattutto, Dybala mancano all’appello. In particolare è la prestazione della Joya ad inquietare. Avulso, quasi corpo estraneo nella manovra bianconera. Il problema è tutto nei tempi di gioco. Troppi tocchi, troppi secondi con la palla al piede. Paulo non sembra più sicuro del suo cambio di campo o di dare una palla in profondità. Tutto ciò permette agli avversari di avere il tempo di raddoppiarlo o, se al limite dall’area, ”togliergli” il prediletto sinistro, neutralizzando quasi l’intero potenziale del dieci. Dybala è l’emblema della Juve dello Scida: lenta, svogliata, una ragazzina viziata più che una nobile Signora. In questo senso diventa imprescindibile il recupero di un combattente come Mandzukic per la sfida con il Napoli, quando i bianconeri saranno chiamati ad opporre la loro fisicità al palleggio degli uomini di Sarri.
Lo stop in Calabria mette in allarme la Juventus a pochissimi giorni dalla sfida ai partenopei, match che può decidere la stagione. I bianconeri ci arrivano con quattro punti di vantaggio e la consapevolezza che l’effetto Stadium può rappresentare un importante surplus di energie fisiche e mentali.

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