Fiorentina, come una finale

Posted By on Apr 21, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino

“Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo.” Così recita un vecchio proverbio arabo. Dieci parole che sembrano calzare a pennello per quella che è la situazione della Fiorentina. Scivolata in nona posizione, con un calendario più complicato delle rivali e il morale a terra dopo la partita con la Lazio. Mollare adesso, però, sarebbe un errore imperdonabile. L’Europa League, nonostante tutto, dista solo 3 punti. Cinque giornate, cinque finali. No, non si può mollare adesso.

Il Sassuolo arriva da una striscia di sette risultati utili consecutivi, in cui ha fermato, tra le altre, il Napoli e il Milan. L’attacco, vero punto debole degli emiliani, sta diventando sempre più pericoloso e Babacar e Politano formano un duo veloce, tecnico e fisico. Il Sassuolo è molto più di quei 33 punti in classifica e Pioli lo sa.

Il tecnico Viola si affida all’ormai collaudato 3-5-2. A difendere la porta di Sportiello ci saranno Laurini, Milenkovic e Victor Hugo. A centrocampo rientra Cristoforo in cabina di regia, con Benassi e Veretout al suo fianco con il compito di inserirsi alle spalle dei centrocampisti avversari. Chiesa e Biraghi agiranno sulle fasce, con quest’ultimo che in fase di non possesso scalerà sulla linea dei difensori per ricomporre una difesa a 4. In attacco conferma per Simeone, dopo la partita non esaltante contro la Lazio. Sulla trequarti ritorna Saponara con il compito di giocare tra le linee e dettare i tempi di gioco offensivi.

La Fiorentina ha il grande vantaggio di non avere l’ossessione della vittoria. A inizio stagione, e per come si erano messe le cose durante, essere a questo punto, in questa posizione, sembrava un miraggio. Eppure, la Fiorentina è lì, a giocarsi le sue chance. Vincere per continuare a sognare. Dopotutto, anche i saggi del deserto lo dicono: “non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo.”

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