Alessandro Nardi
“Belotti è come il mio Cavani”. Con queste parole Mazzarri carica il suo centravanti in vista della gara di oggi contro l’Atalanta, sa che è una gara fondamentale per le residue speranze d’Europa League che lui stesso si attribuisce e sa che Belotti può essere molto importante. In verità il paragone è molto azzardato, non solo per il numero di gol messi a segno nelle relative carriere dei due giocatori, ma anche per le caratteristiche tecniche e fisiche e tecniche dei diretti interessati. Belotti è un classico centravanti d’area di rigore, non dotato di una grandissima tecnica individuale, ma sicuramente fortissimo fisicamente e con grande fiuto del gol. Ama aggredire la profondità ed è molto bravo a creare gli spazi per i suoi compagni. Cavani, pur essendo anche lui un centravanti, la sua velocità, la sua agilità gli permettono di agire anche come esterno d’attacco, ruolo che ha ricoperto sia a Palermo che a Parigi quando doveva convivere con Ibra. Inoltre Belotti segna prevalentemente di destro e di testa, mentre il campionario dei gol di Cavani è veramente infinito. Il giocatore uruguaiano ha fatto gol di destro, di sinistro, di testa in acrobazia, su punizione, con azioni in velocità, insomma ha fatto gol un po’ in tutte le salse. Ovviamente ci sta che il tecnico livornese abbia voluto caricare il suo attaccante anche perché ne avrà bisogno, Bergamo è un campo ostico e l’Atalanta, pur non essendo quella d’inizio stagione è perfettamente in grado di mettere in difficoltà il Torino. Gasperini si schiererà a specchio e la differenza la faranno i giocatori negl’incroci in campo. Sarà decisivo l’apporto degli esterni che dovranno rifornire gli attaccanti e creare la superiorità numerica in avanti, ma non solo: dovranno saper dare equilibrio senza lasciar spazio agli inserimenti dei centrocampisti in fase difensiva.