Inter trasformista, vittoria da grande: 1-2 sul Chievo e il sogno continua

Posted By on Apr 23, 2018 | 0 comments


Elia Faggion

Per l’ennesima volta in stagione l’Inter si mostra maestra nell’arte del trasformismo. Solo qualche giorno fa veniva contestata ai spallettiani la mancanza di lucidità in fase realizzativa, mentre nella gara di ieri con il Chievo abbiamo dovuto applaudirne il cinismo e la spietatezza. L’Inter supera un ostacolo assai scomodo a cinque giornate dal termine grazie al pragmatismo e alla concretezza, alla qualità e alla predisposizione alla sofferenza. I nerazzurri hanno saputo aggirare l’avversario con la pazienza e la freddezza di un predatore della savana, che attende con concentrazione felina il momento propizio per scagliarsi sull’obiettivo. Nel primo tempo l’Inter non tira mai in porta, chiuso ed irretito dalla gabbia clivense che bene sembra funzionare, finché a inizio ripresa arriva il passo falso, e Icardi stavolta non perdona. La pungente stoccata penetra in profondità nelle carni dei veneti, che rimangono languidi quel tanto che basta a Perisic per raddoppiare il vantaggio: uno-due terribile dell’Inter, che se si guarda alle spalle sorride amaramente, pensando a quanto sia più facile fare punti quando si capitalizza col minimo sforzo.. anche perché al novantesimo Stepinsky segna il gol dell’1-2. Uguale: se non segni, non vinci.

Ha anche sofferto, l’Inter. Contro questo “Ceo” così rannicchiato nella propria metà campo, apparentemente sormione, in realtà reattivo nello sfruttare una minima indecisione avversaria e ripartire frusciante verso Handanovic, che nel primo tempo è sensazionale a negare il vantaggio ai gialloblu. Il 3-5-2 “passivo” di Maran, incastrato alla perfezione con il brioso 4-2-3-1 di Spalletti, non era solo difensivista e ha permesso al Chievo di rendersi pericoloso. Per la maggior parte del tempo i veronesi hanno combattuto nella loro metà difensiva, ma spesso imbastivano sanguinose transizioni in verticale trovando appoggio nel tandem Inglese-Pucciarelli, con il soldato Giaccherini primo incursore alle loro spalle. L’Inter qualche volta ha dovuto correre all’indietro, ma dove non arrivava la squadra si è allungato Handanovic.

Tre punti di importanza capitale per l’Inter, che continua nella frenetica rincorsa al quarto posto, per ora di marca romana. Sabato c’è il grande derby d’Italia contro la Juve, al quale l’Inter arriva con due successi di fila. Uno, netto e brillante ma non di precisione, l’altro, un po’ storpio ma da grande squadra. Forse da quarto posto.

Submit a Comment