di Pasquale Pollio
Eccoci giunti al rush finale, mancano solo quattro giornate al termine della stagione, e con l’ennesimo passo falso casalingo, il Cagliari si trova invischiato in piena lotta per non retrocedere.
Solitamente le colpe di una stagione negativa vanno equamente divise tra tutte le componenti: società, tecnico e squadra, ma in questo caso risultano palesi gli errori commessi da Diego Lopez.
Scelto inopinatamente dal Presidente Giulini con l’avallo del DS Rossi, poi esautorato, si era accomodato sulla panchina dei sardi alla 9° giornata ed in 25 incontri ha racimolato la miseria di 26 punti, con una media di 1,04 a partita.
Ma ciò che preoccupa è la totale mancanza di gioco della squadra che ha disputato delle partite imbarazzanti, persino quando è riuscita ad andare a punti.
Tutto questo non è dipeso dall’assetto tattico scelto dal Mister ma dalla filosofia di gioco, in quanto il 3-5-2 proposto è sempre stato in realtà un 3-5-1-1, con un baricentro molto basso.
Questo tipo di atteggiamento ha fatto si che la punta centrale si trovasse sempre isolata a combattere con tutta la difesa avversaria e la seconda punta fosse lontanissima dalla porta, motivo per cui il Cagliari ha sempre denotato grandi difficoltà ad arrivare al gol su azione manovrata.
Ora però in questa situazione di difficoltà, visto anche il calendario, bisogna che tutte le componenti facciano quadrato per raggiungere l’obbiettivo “salvezza”, dopodiché va fatta un’analisi seria sugli errori commessi e programmato il prossimo triennio che porterà anche all’inaugurazione del nuovo impianto.
Un consiglio al Presidente Giulini, se fosse possibile cambiamo il nome al nuovo impianto, al posto di Sardegna Arena, AMSICORA…..non si sa mai.