E’ andato tutto storto

Posted By on Apr 25, 2018 | 0 comments


Tiziano Villanacci

La Roma viene surclassata a Liverpool e perde per 5-2 l’andata delle semifinali di Champions League. La formazione di Di Francesco non è riuscita a reggere fisicamente e tatticamente lo scontro con gli undici di Klopp, trascinati dal terzetto offensivo composto da Mane, Salah e Firmino.

Un passivo ridotto solamente nei minuti finali della gara che, come avvenuto dopo la gara di Barcellona, lascia un filo di speranza in casa giallorossa. Le differenze con le due partite contro gli spagnoli sono notevoli, soprattutto vista la facilità del Liverpool nell’andare in rete.

Di Francesco ha voluto confermare il modulo che aveva fatto compiere il miracolo nei quarti, con una difesa a tre che però non è stata pronta nel fermare Salah, autentico mattatore della gara e uomo in grado di far saltare il muro difensivo giallorosso in ogni singola occasione. Jesus non si è dimostrato all’altezza e non ha saputo aggredire l’egiziano con i giusti tempi, lasciandogli sempre troppo spazio per decidere che giocata compiere e per rientrare sul sinistro, come in occasione della prima rete.

Il centrocampo non ha creato il giusto filtro, poiché Wijnaldum, entrato al posto dell’infortunato Chamberlain, era libero di inserirsi e di creare superiorità numerica in zona centrale. De Rossi e Strootman erano sempre in un numero inferiore e hanno pagato l’aggressività fisica dei loro avversari.

In attacco Dzeko è apparso troppo solo e mal assistito da Nainggolan ed Under, con il turco che ha sofferto l’importanza della partita sin dai primi palloni toccati ed è stato sostituito a fine primo tempo. Il belga non è riuscito a creare raccordo tra centrocampo ed attacco ma ha lottato dal punto di vista fisico, con il bonus dell’ottimo pallone per Dzeko in occasione della prima rete giallorossa.

Per il ritorno Di Francesco confermerà quel 4-3-3 che ha dato qualche segnale di competitività in più, anche se non ci sarà Perotti, uscito infortunato dalla gara. Schick potrebbe essere titolare, visto il buon secondo tempo giocato. Di certo la Roma dovrà fare la gara, rischiando maggiormente in fase difensiva e lasciando campo al Liverpool in contropiede, l’arma preferita dai Reds.

La reale difficoltà sarà non subire reti, contro una squadra che fa del calcio verticale il suo credo. Il Barcellona, anche in situazione di svantaggio, tende maggiormente a far girare il pallone con passaggi in orizzontale, alla ricerca della giocata del singolo o aspettando un errore di posizionamento degli avversari. Il Liverpool invece in pochi tocchi punta ad arrivare in porta, con un grande numero di giocatori che corrono a dar manforte ai tre attaccanti. Giocare di rimessa per loro sarà quasi un sollievo e punteranno a siglare la rete che gli consentirebbe di essere ancora più vicini a Kiev.

Resta l’esperienza di una semifinale, che la Roma ha sofferto anche dal punto di vista mentale. I giocatori hanno compreso come siano partite dove è necessaria una concentrazione in ogni singolo momento e che perderla può portare ad un collasso, come quello avvenuto tra fine primo tempo ed inizio secondo. Servirà nuovamente una gara perfetta, cosa che la Roma in casa ha dimostrato più volte di saper fare in questa Champions League. Un’ultima chance i giallorossi, grazie alle reti di Dzeko e Perotti, ce l’hanno. Non sfruttarla sarebbe un peccato enorme, maggiore di tutti gli errori tecnici e mentali commessi ad Anfield.

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