Presentazione Arsenal vs Atletico, filosofie a confronto

Posted By on Apr 26, 2018 | 0 comments


Giacomo Pariselli
Si gioca di giovedì. E’ questa la prima cosa da tener presente riguardo questa partita. Perché l’urna di Nyon a volte è nostalgica, le piace mischiare le carte e magari regalare ad una semifinale di Europa League il sapore delle notti di Champions, accoppiando Arsenal e Atletico Madrid, due squadre storicamente abituate ad altri palcoscenici. I Gunners lo hanno dimostrato anche con il Milan, contro cui non c’è stata storia, nonostante i rossoneri se la fossero giocata con chiunque altro incontrato sino ad allora. L’Atletico, o “Atleti” per i tifosi Colchoneros, dal canto suo, ha due finali Champions disputate e perse nelle ultime quattro edizioni, la prima delle quali probabilmente brucia ancora. Ma biglietti da visita a parte, a mettere ulteriore carne al fuoco in questa sfida ci sono le motivazioni e le ragioni ambientali e psicologiche, di natura diversa, che spingono Arsenal e Atletico. In casa Gunners, dopo anni di rapporto a dir poco travagliato tra Wenger e i tifosi, il tecnico alsaziano dirà addio dopo 22 stagioni. Una vita. Arsene, che è un vero gentleman, avrà probabilmente voglia di togliersi un sassolino dalla scarpa nei confronti di chi ha voluto a gran voce il suo addio. Quale modo migliore, allora, se non quello di aggiungere un ulteriore trofeo in bacheca e uscire a testa alta da quella che è ormai casa sua? A Madrid, invece, non tirerà la stessa aria, ma Simeone vorrà certamente dimostrare che il suo ciclo non è ancora terminato. Il tutto senza contare la voglia di rivincita di una squadra ferita perché declassata dalla Champions e, non ultima, la prospettiva di avere l’ennesima possibilità di rivincita contro i cugini in un’eventuale finale di Supercoppa Europea, sempre ammesso che il Real riesca nell’impresa di conquistare per la terza volta di seguito la coppa dalle grandi orecchie. Dal punto di vista tecnico-tattico, invece, non scopriamo certo oggi le qualità dell’Arsenal. Una squadra votata all’attacco, che non può fare a meno di riversarsi nella metà campo avversaria per sfruttare le qualità tecniche dei suoi giocatori, Ozil e Mkhitaryan su tutti, mostrandosi però non irresistibile in fase difensiva. L’Atletico Madrid è più maschia, rispecchiando in pieno il carattere del suo allenatore, “il cholismo” e il Loris dei colchoneros che sopperiscono all’inferiore qualità con grinta e cinismo, sfruttando al meglio le capacità realizzative di Griezmann. Inoltre non sono nuovi a mostrare grande abilità nel mettere in difficoltà squadre sulla carta superiori tecnicamente. Tenendo sempre presente che il fattore ambientale può farci assistere a ribaltoni inattesi dopo i primi novanta minuti, Roma e Juve insegnano, sarà interessante vedere se la spunteranno i piedi degli uomini di Wenger o l’agonismo di quelli di Simeone. Arsenal e Atletico a voi la scena di questa “finale” anticipata.

Submit a Comment