Napoli, da una settimana all’altra

Posted By on Apr 30, 2018 | 0 comments


Francesco Falzarano

E’ proprio vero quando si dice che il calcio non ha memoria. E’ proprio vero quando si dice che bisogna sempre prima pensare a se stessi ed a fare risultati piuttosto che agli altri. Sette giorni che cambiano tutto. Classifica, sogni, ambizioni, obiettivi umore e quant’altro. Protagonista Koulibaly, ma non solo. I boomerang si sprecano. Tra il parallelo della sconfitta con la Roma post goal di Dybala al ’90, alla sconfitta con la viola post goal di Higuain al ’90. Eh già proprio lui il Pipita colui che faceva sognare Napoli e che Sabato ha interrotto i sogli dei “suoi” napoletani. Insomma parole, collegamenti, ricordi, arbitri e chiacchiere da bar o da Var se preferite. Un vero e proprio mix esplosivo per Napoli e per il Napoli, noi cerchiamo di analizzare i fatti. Il Napoli è da circa due mesi che ha il fiato corto e le prestazioni non sono più quelle di inizio anno. Fisiologico a questo punto della stagione specialmente per il dispendio di energie psico-fisiche, ancor di più se i tuoi titolari hanno sgretolato ogni record di minuti giocati. Poi l’illuminazione dello Stadium, per merito azzurro e demerito bianconero. Una settimana dove Napoli è stata una vera e propria polveriera, dall’arrivo a Capodichino fino, alla ripresa degli allenamenti a CastelVolturno, alla partenza per Firenze e l’arrivo a Santa Maria Novella, insomma tutto sconsigliato hai deboli di cuore. Tutto ciò è bellissimo ma di difficile gestione e comunque ci sentiamo di dire che non centra con la sconfitta. Figlia invece di una partita storta, iniziata male e finita peggio. Errore di KK ingenuo e non da difensore del suo livello, e dopo squadra in balia degli eventi e di un’ottima Fiorentina. Il calcio è una cosa semplice ed inutile andare a ricercare cause o effetti in cose astratte o immaginazioni psicofisiche. Il Napoli stecca e dice probabilmente in modo definitivo addio allo scudetto, ma principalmente perché ancora non pronto a vincerlo, per “X” motivi, ma ancora un gradino sotto. C’è da ringraziare e incitare calciatori e staff, perché in attesa di sapere come e soprattutto con chi, l’anno prossimo sarà più difficile ripartire.

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