Alessandro Nardi
Non ce l’ha fatta Mazzarri a dare gli stimoli giusti ad una squadra che ormai ha concluso la sua stagione. E dopo un primo bagliore di Lijajc, che da buona posizione spara alto oltre la traversa, i biancocelesti prendono in mano le redini della partita e non le mollano più fino alla fine. Già qualche minuto dopo l’occasione per i granata, la Lazio risponde con una percussione di Savic, che è atterrato in area di rigore e gli viene, giustamente, fischiato il rigore a favore.
Luis Alberto si presenta sul dischetto, ma calcia debolmente alla sinistra di Sirugu, che intuisce le intenzioni dello spagnolo e blocca il suo tiro, vanificando questa grandissima occasione e salvando la sua porta. La squadra di Inzaghi è motivatissima, la lotta per la Champions League è senza esclusione di colpi ed un passo falso potrebbe essere fatale, così non si scompone e ricomincia a macinare gioco ed occasioni, con i ragazzi di Mazzarri che fungono da spettatori. Marusic, dopo uno scatto sull’out di destra, cerca Caicedo nel cuore dell’area piccola, ma l’attaccante è in ritardo e l’azione sfuma. Arrivano due occasioni in seguenza per la Lazio padrona del campo, prima con Marusic, poi con Savic, ma entrambe sfumano per imprecisione nel tiro o per l’intervento provvidenziale di Moretti.
Nel secondo tempo sembra che la musica non debba cambiare ed infatti la Lazio trova il gol del vantaggio su perfetta incornata di Savic, lasciato colpevolmente solo da N’Koulou, che trova l’angolo alto dove Sirigu non può arrivare. Il gol non sveglia il Torino, anzi sono i capitolini a prendere sempre più campo ed a sfiorare il raddoppio con Caicedo, che prepara l’azione in modo esemplare, ma poi, solo davanti a Sirigu sbaglia nettamente la conclusione cercando una finezza superflua.
Insomma tutto come ci si aspettava: un Torino scarico e con la testa, forse, già alle vacanze, non può nulla contro una Lazio troppo più forte e motivata.