Giacomo Pariselli
Novanta minuti per la verità. Novanta minuti per sapere se la Spagna riuscirà a portare una squadra in fondo ad ognuna delle due massime competizioni europee per club. Con il Real Madrid che ha già in tasca il biglietto per Kiev, l’Atletico ha l’occasione di confermare la supremazia iberica in campo internazionale, raggiungendo la finale di Europa League. Nelle precedenti tredici edizioni della manifestazione, infatti, ben otto sono state le vittorie della Spagna, con Valencia, Atletico Madrid e Siviglia a passarsi il testimone. Inoltre, in due di queste otto finali è capitato che le contendenti fossero entrambe squadre spagnole. Ora, facendo un passo indietro alla partita dell’Emirates, i Colchoneros hanno mostrato una maggiore determinazione nel voler raggiungere la finale, se non altro per aver giocato praticamente l’intera partita in dieci. Detto così, sembrerebbe tutto già scritto, ma l’Arsenal ha tutte le carte in regola per provare a fare risultato a Madrid, e sicuramente è quello che proverà a fare. La squadra di Simeone, però, riesce forse a dare il meglio di sé in queste situazioni; per caratteristiche, infatti, l’Atletico è più portato ad attendere l’avversario e colpirlo in contropiede, mentre i Gunners tendono più ad avere il pallino del gioco. Per questo, i presupposti per una partita spettacolare ci sono tutti, e anche se Simeone sarà costretto a dirigere i suoi dalla tribuna, non abbiamo dubbi sul suo coinvolgimento emotivo. Sarà forse la volta buona che vedremo anche Wenger sbottonarsi un po’? Ad ogni modo, questi potrebbero essere i suoi ultimi novanta minuti in Europa, per cui ci sentiamo di salutare Arsene con il giusto rispetto, augurandoci di assistere ad uno spettacolo per il calcio, il modo migliore per ricordarlo.