Un Liverpool dai due volti vola a Kiev

Posted By on Mag 4, 2018 | 0 comments


Oliver Jones

Doveva passare il Liverpool e cosi è stato. Dopo 11 anni i Reds tornano in finale di Champions League. Una finale che 6 mesi fa sembrava utopica e che dopo anni di alti e bassi rimette saldamente il Liverpool ai vertici del calcio europeo.
La gara dell’ Olimpico ci ha mostrato un Liverpool più attendista del solito. Forti dei 3 gol di scarto, gli uomini di Klopp hanno tenuto il baricentro considerevolmente più basso che nella gara d’andata, senza tuttavia rinunciare al solito pressing mirato con gli attaccanti e le mezz’ali (Il primo gol arriva proprio grazie al pressing di Milner che porta Nainggolan all’errore). Per i primi 45 minuti i Reds sembrano trovarsi a proprio agio anche in questa verione più attendista. La difesa viene raramente messa in apprensione mentre Firmino, Manè ed uno strepitoso Robertson danno sempre l’impressione di poter far male in campo aperto, con il 1-2 maturato nel primo tempo che riflette giustamente i valori visti in campo.
Nel secondo frangente tuttavia la Roma passa al 4-2-31 alzando il ritmo ed il Liverpool inizia ad andare in difficoltà, quasi sotto tono, viene graziato dall’ arbitro due volte e subisce per 25 minuti la sfuriata della Roma che tuttavia non riesce ad andare oltre il 2-2. Nell’ ultimo quarto di partita il ritmo cala di nuovo grazie al fisiologico stancarsi dei giocatori in campo. Quando la partita sembra avviarsi su un pareggio però, gli uomini di Klopp ci ricascano, staccano la spina e concedono 2 reti negli ultimi 5 minuti regalando ai propri tifosi un mini-infarto nei minuti finali.
I 90 minuti dell’ Olimpico (ed anche i 180 del doppio confronto) ci lasciano dunque con un Liverpool a due facce.
Da un lato una squadra devastante in campo aperto, nelle verticalizzazioni e nel pressing offensivo. Capace di segnare in ogni momento grazie ad uno dei reparti offensivi più forti d’Europa.
Dall’ altro una squadra estremamente inaffidabile in difesa, incapace di rimanere in partita per tutta la gara.
I reds appaiono come una squadra incapace di soffrire, una squadra che per ottenere il risultato deve necessariamente andare al doppio degli avversari, ed è proprio in questo dettaglio che potrebbe risiedere la maggior differenza con il Real Madrid. I Madrileni infatti hanno basato i loro successi sul cinismo e la capacità di poter colpire quando meno aspettato, senza mai surclassare il diretto avversario ma senza neanche mai soccombere contro di esso.
Il cammino europeo del Liverpool finora è stato fantastico perchè gli uomini di Klopp sono sempre riusciti a surclassare il loro rivale sul piano del gioco e del ritmo, se questo non dovesse succedere a Kiev però, servirà una difesa molto più attenta di quella vista nella doppia sfida con la Roma.
Klopp ha detto che i suoi uomini si faranno trovare pronti per il Real, cosi come il calcio inglese è pronto a riaccogliere un suo interprete nella finale di Champions per la prima volta in 6 anni. Il Liverpool è tornato fra le grandi, ora dovrà mostrare solo la sua faccia piu bella per diventare la più grande.

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