Lazio, tifosi meravigliosi partita strepitosa ma perché quel Black Out?

Posted By on Mag 21, 2018 | 0 comments


Gabriele Onofri

Finisce in modo molto amaro la stagione della Lazio con una sconfitta per 2 a 3
contro l’Inter e quindi, con il quinto posto in classifica. Dunque niente Champions
League per i biancocelesti, anche se probabilmente l’avrebbero meritato molto di più
dei loro avversari, ma nel calcio contano soltanto i fatti e non le prestazioni o i meriti
sportivi. La partita è a tutti gli effetti una finale per l’ultimo ingresso nell’Europa che
conta e si capisce fin da subito, quando la Tevere sfoggia una coreografia a dir poco
stupenda. Il clima sugli spalti è molto caldo, c’è la voglia di rendere realtà un sogno.
La gara la fa solo ed esclusivamente la squadra di Inzaghi che sin dai primi minuti ha
le migliori occasioni da rete prima con Luiz Felipe che spara alto a pochi metri dalla
porta nerazzurra e poi con Milinkovic a cui viene negato il gol da una prodezza di
Handanovic. I capitolini si ritrovano in vantaggio in modo molto rocambolesco, con
un tiro di Marusic, destinato a finire in Curva, ma che sbatte sulla faccia di Perisic e
manda il pallone dentro la porta. Nonostante l’1-0 e i 2 risultati su 3 a favore, sono
ancora i padroni di casa ad avere il match in pugno. Dopo il pareggio del’Inter con
D’Ambrosio i biancocelesti tornano in vantaggio con un contropiede fantastico
iniziato e finito da Felipe Anderson che spiazza Handanovic e realizza il 2-1. Nel
secondo tempo è sempre la Lazio ad avere il controllo della gara, sta bene sia
fisicamente che mentalmente; i milanesi, invece, non riescono più a creare occasioni
da rete. Al minuto 77 c’è l’episodio che cambia completamento le sorti del
piazzamento al quarto posto: calcio di rigore per l’Inter, realizzato poi da Mauro
Icardi che raggiunge Ciro Immobile in cima alla classifica dei capocannonieri. Il
risultato è sul 2-2 ma cambia completamente la situazione a livello psicologico: La
Lazio ha paura, sente la pressione e in 120 secondi rimane in 10 dopo il secondo
giallo di Lulic e subisce la mazzata finale del 2-3 con il gol di Vecino. Crollo mentale
dei biancocelesti nel match più importante della stagione, e dopo aver dominato una
gara per 77 minuti, con un black-out di poco più di 120 secondi i ragazzi di Inzaghi
vedono sfumare il post in Champions League. Ora si dovrà ripartire dalle ottime cose
che ha lasciato questa stagione che comunque rimane positiva e prendere questa
“batosta” come un motivo in più per fare meglio il prossimo anno.

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