FLOP 11 della Serie A 2017/18

Posted By on Mag 24, 2018 | 0 comments


Enrico Corsini

Alla vigilia di ogni campionato la mente degli appassionati di calcio immagina già i protagonisti della stagione e le loro prodezze. Ma non sempre le previsioni vengono rispettate.

Ecco la Flop 11 della Redazione di Social Football.

SIMONE SCUFFET:
Doveva essere la sua stagione, era arrivato il momento il cui il piccolo Simone doveva diventare il grande Scuffet e, invece, a difendere la porta dei bianconeri è stato il saggio ed esperto Alvaro Bizzarri. Dopo i 10 gol subiti nelle prime 5 gare di campionato, Scuffet rivede il campo solo contro il Napoli ed in quella occasione subisce l’undicesima rete in 6 presenze. Il suo momento, evidentemente, non è ancora arrivato.

BRUNO PERES:
Il Bruno Peres granata della galoppata contro la Juventus non si è più visto in giallorosso e da quest’anno trova anche un posto da “titolare” in panchina. Indeciso, a tratti confuso e mai decisivo. Dal brasiliano ci si attendeva decisamente di più e se lo aspettavano soprattutto i tifosi della Roma. Non si può certo definire un uomo chiave della squadra e chissà che non possa finire sul mercato.

MATEO MUSACCHIO:
I 18 milioni per aggiudicarsi le prestazioni di Mateo Musacchio non sono sembrati mal spesi nel folle mercato di Giugno del Milan. Peccato però che Bonucci e Romagnoli abbiano relegato molte volte il difensore argentino in panchina al fianco di Antonio Donnarumma. Quando è stato chiamato in causa, tuttavia, le sue prestazioni non hanno deluso rendendolo un panchinaro di lusso per la qualità e per il peso sul bilancio rossonero.

GUSTAVO GOMEZ:
In due anni di militanza rossonera Gustavo Gomez non ha fatto parlare molto di se e si potrebbe quasi dire che non se ne sia discusso affatto. Il difensore del Paraguay ha subito la stessa sorte del compagno centrale della nostra formazione dei peggiori passando la stagione tra la panchina e la tribuna senza mai toccare il terreno di gioco. Un desaparecido da 8,4 milioni.

HENRIQUE DALBERT:
Dodici anni fa nella prima Inter di Mancini approdò una coppia di terzini semisconosciuti formata da Maxwell e Maicon. L’arrivo di Cancelo e Dalbert in estate ha fatto sperare in un effetto deja vu ai tifosi nerazzurri. Ma se da un lato la stagione del portoghese è stata ricca di soddisfazioni, dall’altro al brasiliano è toccato qualche cameo con scarsi risultati. I 20 milioni richiesti all’Inter per ottenere il cartellino del giocatore non  sono sembrati un grande investimento.

BORJA VALERO:
L’idea di Spalletti era quella di dare le chiavi del centrocampo nelle mani dell’esperto centrocampista spagnolo ex Fiorentina ma, nella realtà dei fatti, Borja in questa stagione è apparso assolutamente sotto tono e non è mai riuscito ad affermarsi come leader della mediana nerazzurra. Arrivato da Firenze insieme a Vecino ha illuso molto i tifosi della beneamata ad inizio campionato finendo per risultare una cocente delusione.

LUCAS BIGLIA:
Sorte analoga a quella di Valero è toccata anche a Lucas Biglia. A sentire la mancanza del centrocampista argentino non è stata la Lazio, che ha incassato 17 milioni dall’affare e ringrazia, ma il Milan. Del Biglia visto nella Capitale ai rossoneri non c’è stata traccia. In 28 gare trova il gol una sola volta e riesce a servire un solo assist e, anche quando Rino Gattuso risolleva le sorti dei diavoli, lui rimane sotto il livello delle aspettative.

ANTONIO CANDREVA:
36 partite, 0 gol, 8 assist e tanti errori, questa è la sintesi della stagione di Antonio Candreva. Il numero dei traversoni messi all’interno dell’area di rigore dall’esterno dell’Inter è impressionante ma la percentuale di errore rimane troppo alta. Lui si impegna, corre, cerca di dare il massimo ma quest’anno al top non ci è arrivato mai.

PATRICK SCHICK:
Poco da dire, il ragazzo le qualità ce le ha ma si dimentica troppo spesso di metterle in mostra sul terreno di gioco. L’acquisto più oneroso nella storia della Roma diviene anche il più chiacchierato. Il ceco appare distratto, a tratti svogliato e non riesce a segnare più di due reti nella stagione 2017/2018. Di Francesco dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico di questo ragazzo per tirarne fuori il meglio in vista della prossima stagione.

ANDRÈ SILVA:
Lui al mondiale ci andrà ma il bottino di reti marcate nell’ultima stagione con cui si presenterà in Russia è a dir poco misero. Tra le varie spese folli del Milan in estate i 38 milioni versati nelle tasche del Porto per l’attaccante risultano, al termine del campionato, un investimento più che discutibile. I due gol messi a segno dal portoghese sono costati 19 milioni l’uno. Per l’anno prossimo i rossoneri sperano di vedere anche in campionato lo stesso Andrè Silva che si è visto in Europa.

NIKOLA KALINIC:
Nella scorsa stagione, in viola, il croato si è messo in luce segnando ben 15 reti ed fornendo ottime prestazioni. L’annata in rossonero è invece da dimenticare. L’acquisto di Agosto del Milan non ha per nulla mantenuto le aspettative della società e dei tifosi, segnando 6 reti che sono solo una magrissima consolazione.

All.: VINCENZO MONTELLA.
Le tante delusioni rossonere in campo non sono state accompagnate da giuste risposte di carattere e di gioco che ci si aspettava dall’areoplanino. Per lui decisamente una stagione no, visto anche l’esonero a fine stagione a Siviglia.

Ci si aspettava di più da: ANDREA BELOTTI. Le 26 reti dell’anno scorso lasciavano presagire tutt’altro rispetto a ciò che (non) si è visto in campo quest’anno.

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