Totti Story 1993-2001…un anno dopo

Posted By on Mag 26, 2018 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) Il primo passo in serie A di Francesco Totti avviene nella celebre partita di Brescia del 28 marzo 1993, dove il piccolo fuoriclasse sostituisce Ruggero Rizzitelli al 43′ della ripresa. Sarà questo uno dei 2 gettoni di presenza di quella stagione agli ordini di Vujadin Boskov. Ma sarà nella stagione successiva con Carlo Mazzone che il futuro Capitano giallorosso troverà spazio e fiducia. Il tecnico trasteverino vede in lui un giovane campione e lo sa gestire nella maniera migliore, aprendogli piano piano gli spazi e le giuste opportunità. Prima presenza da titolare in quella stagione, sia in campionato che in coppa Italia e sempre con la Sampdoria. Nel 1994-95 la scontata esplosione: Totti gioca 21 volte e segna 4 reti, con la sua prima segnatura in serie A il 4 settembre 1994 con un gran sinistro nella rete di curva Nord, contro il Foggia. In quella stagione Totti si alterna in attacco con i suoi compagni Balbo e Fonseca, apprendendo alla perfezione i suggerimenti di Mazzone e di Capitan Giuseppe Giannini, da sempre suo modello in campo. Nel campionato 1995/96 ben 28 partite e 2 reti, ma soprattutto tanti assist a beneficio dei compagni, Balbo, Fonseca e Marco Delvecchio, giunto nel mercato di riparazione e con cui farà coppia per tanti anni. Nel 1996/97 arriva nella Capitale Carlos Bianchi, e con il tecnico argentino avrà molti problemi. Il feeling non nasce e nonostante molte belle partite e goal (indimenticabile quello al Milan, da posizione impossibile…), Totti rischia di essere ceduto a Febbraio alla Sampdoria (per la gioia di Roberto Mancini, che lo vede suo erede…). Evita la clamorosa partenza grazie ad una super prestazione nel torneo amichevole “Città di Roma il 9 febbraio 1997. 2 goal bellissimi a Borussia ed Ajax e per il Presidente Sensi la prova del valore assoluto del suo giovane campione. 5 reti ad impreziosire la stagione, e dopo l’addio del tecnico argentino, e l’interregno di Nils Liedholm (che profetizza per lui un futuro radioso…), arriva nel 1997 Zdenek Zeman. Il boemo, profeta del 4-3-3 vede nel numero 10 (numero ereditato da Giannini) un vero e proprio top player, e lo schiera da attaccante esterno sinistro nel suo modulo tattico. La posizione e il connubio con il mister nato a Praga funzionano immediatamente: Totti gioca alla grande, dimostrandosi capace di spaziare in attacco, fare assist ed andare in rete con facilità e frequenza, con 30 presenze e 13 reti. E’ un momento di crescita assoluta e la fascia di Capitano giunge sul suo braccio per volere di Aldair che la preferisce cedere al giovane numero 10. Dopo il quarto posto, nel 1998/99 arriva un quinto posto, ma ancora una volta è primo attore assoluto: segna 12 reti ed è grande protagonista nei derby, pareggiando nel finale di partita il primo, e segnando anche nel ritorno il goal definitivo del 3-1, mostrando poi alla curva Nord laziale la celebre maglietta con scritto “Vi ho purgato ancora”, che andrà a ruba tra i tifosi, che lo adorano. Alla fine dell’anno però, Zeman non viene confermato e sulla panchina romanista arriva Fabio Capello. Il tecnico friulano, nonostante divergenze caratteriali, apprezza profondamente il Capitano e lo mette sempre al centro del suo progetto tecnico. Non più “punta esterna” bensi trequartista con licenza di segnare. Il primo anno (1999/00) la Roma giunge solo Sesta, con il contemporaneo scudetto della Lazio di Cragnotti ed Eriksson, ma nella stagione successiva arriva il traguardo più prestigioso: lo Scudetto. Sensi rinforza la squadra con campioni come Batistuta, Emerson, Walter Samuel, uniti a Montella Delvecchio, Cafu, Candela, Tommasi, Zago, Di Francesco ed al numero 10, coronano il sogno di vincere il tricolore. Totti, divenuto punto fermo della Nazionale azzurra di Dino Zoff (va in finale all’Europeo contro la Francia e realizza il famoso rigore a “cucchiaio” contro l’Olanda in semifinale…) si scatena, segna ben 13 reti e nella sfida finale con il Parma realizza il goal del vantaggio, che porta a livello aritmetico il titolo alla squadra giallorossa. Il 17 giugno 2001 la Roma vince il suo terzo Scudetto e Francesco Totti è sempre di più il suo simbolo assoluto. 

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