Sorte ed inesperienza strappano la Champions al Liverpool

Posted By on Mag 27, 2018 | 0 comments


Oliver Jones

Si sono spezzati a Kiev i sogni di gloria del Liverpool che è uscito sconfitto in una delle maniere più crudeli possibili dalla sfida contro i campioni del Real Madrid.

La partita è terminata con il sonoro punteggio di 3-1, con i Reds che tuttavia escono dallo stadio Olimpico di Kiev a testa alta e con tantissimi rimpianti. La partita è stata dominata, influenzata e canalizzata dagli episodi, che come spesso succede, hanno girato a favore dei più forti, il Real Madrid.

Eppure il Liverpool era partito bene con il suo caratteristico gegenpressing e stava seriamente mettendo sotto pressione i madrileni, spesso messi in affanno in fase di costruzione. Poi, alla mezz’ora, il destino scaglia il suo primo colpo, Sergio Ramos e Salah si scontrano a centrocampo con quest’ultimo che rimane a terra dolorante toccandosi la spalla, il mondo guarda col fiato sospeso. L’ egiziano è un guerriero e prova a continuare ma il dolore è troppo forte ed al 31′ è costretto ad uscire dal campo in lacrime lasciando il posto ad Adam Lallana.

È un turning point della partita e della storia del Liverpool, dopo appena mezz’ora la finale di Champions League ha perso uno dei suoi protagonisti principali in uno dei momenti più tristi che questo torneo ci abbia potuto regalare. La situazione si fa anche peggiore nel post partita quando Klopp conferma alla TV tedesca che l’infortunio potrebbe coinvolgere la rottura della spalla o della clavicola con conseguente esclusione dal Mondiale. Un destino veramente avverso per Momo Salah che nella stagione migliore della sua carriera era riuscito a riportare il Liverpool in finale di Champions e l’Egitto ai mondiali, salvo poi non poter impattare su nessuna delle due conclusioni, per colpa di una caduta che in un minuto gli ha tolto tutto quello per cui aveva lavorato in tutta la sua carriera.

Il secondo tempo ha un altro ritmo, come successe un anno fà a Cardiff, il Real rientra con un piglio diverso e dopo 5 minuti il destino decide che Salah non sarà il solo a cui deve cadere il mondo addosso e si accanisce su Loris Karius. Il portiere tedesco dopo aver recuperato un innocuo lancio lungo va a far ricominciare l’azione con un passagio basso scordandosi della presenza di Benzema al suo fianco, il francese deve solo allungare la gamba per deviare il pallone nella porta sguarnita e realizzare uno dei gol più assurdi mai visti in Champions League.

La reazione del Liverpool è immediata e Sadio Manè trova la rete del pareggio deviando in spaccata un colpo di testa di Lovren, ora l’inerzia della partita è inverita ed i tifosi dei Reds si sentono ad un passo dalla tanto attesa coppa, nel frattempo però sulla panchina del Real si sta scaldando l’uomo che cambierà la gara: Gareth Bale.

Il Gallese entra al 61′ e dopo solo 3 minuti timbra forse la rete più bella mai segnata in una finale di Champions: una rovesciata quasi dal limite dell’area su un cross velocissimo di Marcelo con il pallone che si infila all’incrocio. Apoteosi dei blancos a Kiev.

Il Liverpool prova nuovamente a riversarsi in avanti ma appare sfiduciato e sbatte ripetutamente sul muro eretto da Ramos e Varane ed anzi, rischia di più subendo i contropiedi madridisti di quanto crei in fase offensiva. Se poi l’unica volta che gli uomini di Klopp riescono a superare la muraglia dei blancos il siluro di Manè (che dopo l’infortunio di Salah le ha provate tutte per caricarsi la squadra sulle spalle) si infrange sull palo,  sembra davvero che il destino abbia già giocato la partita ed abbia deciso chi la debba vincere, ed infatti al 83′ sia Bale che Karius calano il bis.

Il Gallese fa partire un tiro dai 25 metri che si dirige dritto verso il portiere tedesco che però mette malissimo le mani ed il pallone gli piega clamorosamente le dita per poi scivolargli alle spalle rimbalzando oltre la linea ed in rete. Karius è l’uomo più solo di tutta Kiev.

Dopo il triplice fischio dell’arbitro lui rimane fermo, inginocchiato con le mani sulla testa davanti alla sua porta per minuti che a lui saranno sembrati anni, solo con i propri demoni senza nessun compagno che lo consoli, poi si alza ed in lacrime va a chiedere scusa ai suoi tifosi che rispondono con un’ applauso toccante, purtroppo però al giovane Loris Karius servirà ben altro per scordarsi della sua più brutta prestazione su un campo da calcio nella partita più importante della sua vita.

La sconfitta del Liverpool può essere interpretata in tante maniere e sicuramente i tifosi della Kop si sentiranno legittimamente derubati dall’infortunio di Salah e dagli errori di Karius che hanno indirizzato fortemente il risultato finale. Se Ramos non fosse caduto sulla spalla di Salah e Klopp avesse fatto giocare Mignolet..chissà come sarebbe andata a finire.

Tuttavia con i se e con i ma non si vince, lo si fa con qualità ed esperienza, ed è anche in questi due fattori che risiede la sconfitta del Liverpool. I cambi ne sono un esempio lampante: Klopp ha sostituito Salah con Lallana che è stato virtualmente un fantasma per un’ora, Zidane ha potuto far entrare Bale che in mezz’ora ha risolto tutti i problemi del Real con una prestazione da fenomeno assoluto condita da rovesciate e trivele, evidenziando in modo palese la differenza di organico fra le due società. In più il Real nel secondo tempo è apparso più calmo e rilassato rispetto ad un Liverpool frenetico al quale sono un pò tremate le gambe nel momento più importante.

I reds torneranno comunque in Inghilterra a testa alta, consci di essersi giocati una finale quasi ad armi pari e di aver regalato un sogno ai propri tifosi che ad inizio stagione sembrava utopico, che solo un pò di inesperienza, una giocata folle di Bale e tanta sfortuna hanno potuto distruggere.

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