Aspettando Giugno

Posted By on Mag 28, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino

Non è stato un fulmine a ciel sereno. Come la pioggia che scende da un cielo plumbeo, nessuno ne è rimasto sorpreso. Non era inatteso, non è stata una sorpresa. Il mancato via libera della Uefa al Settlement Agreement del Milan si introduce in quel filone iniziato nel 2009 con la riforma di Platini che mirava ad indurre nel lungo periodo l’auto-finanziamento delle società di calcio.

Sarà la prima volta che una squadra italiana verrà sottoposta al giudizio della Camera Giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club ed è doveroso fare chiarezza su ciò che rappresenta il Settlement Agreement già stipulato da altre squadre come Psg ed Inter. Nel caso in cui un club non soddisfi i parametri economici del Fair Play Finanziario, può concludere un accordo transitivo a carattere sanzionatorio con cui ci si dichiara colpevoli e si promette di aggiustare i conti nel corso degli anni concordati.

Il Fair Play finanziario mira a monitorare tre punti fondamentali: l’assenza di debiti arretrati, informazioni riguardanti il futuro economico della società ed il pareggio di bilancio. L’unicità del caso Milan è che mai nessuna squadra è stata rimandata a questo grado di giudizio a causa del mancato rispetto del vincolo del Going Concern: ovvero la capacità dell’impresa di continuare la propria esistenza operativa in un futuro prevedibile. A tutto questo, si sommano gli oltre i 100 milioni di passivo accumulati che sforano i 30 milioni previsti dalle deroghe speciali della Uefa.

Il Settlement Agreement richiesto dai rossoneri non scioglieva i dubbi sulla solidità e consistenza patrimoniale di Yonghong Li ed inoltre si prefiggeva l’obiettivo di quintuplicare i ricavi in Asia nel giro di soli tre anni.

Nella situazione odierna la possibilità più concreta è quella dell’esclusione del club dalle coppe internazionali, ed anche da casa Milan inizia a trapelare un non velato pessimismo. Il Milan si troverebbe costretto non solo a gestire un danno di immagine enorme, ma anche a cedere il traguardo dell’Europa sudato e conquistato sul campo.

Per le tempistiche sulle decisioni non c’è ancora nulla di chiaro, ma la Uefa in un comunicato ufficiale ha dichiarato che giudicherà a “tempo debito”. Presumibilmente la decisione arriverà a metà giugno e non sarà appellabile.

Il cielo plumbeo sopra casa Milan sembra così fitto da non far intravedere raggi di sole. Vari pezzi di puzzle sul tavolo senza neanche sapere l’immagine che si vuole creare. A oggi, tutto dipende da questa decisione e già vari rumors dicono che da essa dipendono anche i destini di vari giocatori, su tutti Donnarumma. Adesso non resta che aspettare e vedere cosa ne sarà. Ai posteri l’ardua sentenza.

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