Mondiale, presentazione Girone E

Posted By on Giu 12, 2018 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Brasile, Svizzera, Serbia e Costa Rica. Questo il girone E dei Mondiali di Russia 2018. Un cammino non del tutto semplice per i verdeoro che sono gli indubbi favoriti. Alle loro spalle Svizzera e Serbia si giocheranno la seconda posizione, provando a mettere paura ad una squadra che ha più certezze che dubbi. Il Costa Rica è la Cenerentola del girone, ma vorrà non sfigurare, soprattutto vista l’ottima esperienza maturata nell’ultima manifestazione intercontinentale in Brasile, dove arrivò ai calci di rigore dei quarti di finale.

Ecco la presentazione delle quattro Nazionali.

BRASILE

brasile mondiale

PUNTO DI FORZA – La squadra di Tite è sicuramente la Nazionale da battere. I verdeoro si presentano a questa edizione del Mondiale forti dell’aver dominato il girone sudamericano di qualificazione. La qualità in rosa è ben diversificata e anche le esclusioni eccellenti, come quella di Alex Sandro per scelta tecnica e Dani Alves a causa di un brutto infortunio, non hanno intaccato la forza di un gruppo che sembra destinato al successo. Alisson, Thiago Silva, Marcelo, Casemiro, Neymar, Douglas Costa e Gabriel Jesus sono solo alcuni dei nomi altisonanti. Tite ha portato serenità alla squadra, creando un nucleo di giocatori sin dall’inizio delle qualificazioni. L’undici titolare è il migliore sulla carta e le riserve hanno la caratteristica di essere decisive a partita in corso, elemento fondamentale in una manifestazione ristretta di  otto partite massimo.

PUNTO DEBOLE  – Dal punto di vista tecnico non esistono reali punti deboli di una squadra che ha giocatori vincenti e ben motivati. Il Brasile è conscio della propria forza e non deve commettere l’errore di rilassarsi in un girone non impossibile ma complesso, vista la forza di Svizzera e Serbia e l’imprevedibilità del Costa Rica. In queste manifestazioni è fondamentale rischiare il meno possibile e lasciare che le avversarie si eliminino tra di loro, ecco perché sarà necessario per i verdeoro centrare il passaggio del girone in prima posizione.

LA STELLA – Neymar Jr. In una squadra così talentuosa come il Brasile è complesso indicare solamente una stella. L’asso brasiliano si trova al termine di una stagione per lui molto complessa, iniziata con lo storico passaggio al PSG per la cifra record di 222 milioni di euro e conclusa con amarezze personali (grave infortunio alla caviglia) e di squadra (uscita agli ottavi di Champions League per mano del Real Madrid campione). Neymar ha il compito di dimostrare che non è solo un campione mediatico e che è in grado di trascinare un gruppo di giocatori senza il supporto di Messi. Vincere il mondiale da protagonista significherebbe rilanciarsi anche a livello personale, magari cambiando nuovamente club e tornando a fare quello che meglio sa: giocare a calcio.

OBIETTIVO  – Quando ti chiami Brasile l’obiettivo non può che essere la vittoria finale ed il sesto titolo mondiale. La squadra è stata assemblata per questo e c’è anche una forte componente morale, causata dalla voglia di riscattare il 7-1 casalingo dell’ultima manifestazione intercontinentale. Questo gruppo è conscio dei propri mezzi e tanti giocatori decisivi molto probabilmente sono all’ultimo mondiale della loro carriera, mentre altri sono solo all’inizio. Ognuno di loro ha una motivazione personale in più per portare a casa questo trofeo.

SVIZZERA

svizzera

PUNTO DI FORZA – La squadra di Petkovic è arrivata a questo Mondiale attraverso un percorso molto particolare. Aveva vinto tutte le gare del suo girone di qualificazione, prima della sconfitta in Portogallo, che ha costretto gli svizzeri a giocarsi un preliminare per avere la matematica certezza di partecipare a questa manifestazione. Sono una squadra molto compatta e coesa, che fa della forza del gruppo la sua più grande caratteristica. L’allenatore ex Lazio ha iniziato un percorso di ringiovanimento della rosa, che però fa ancora affidamento a uomini di assoluto valore come Lichtsteiner e Rodriguez. A centrocampo Xhaka sarà il faro della squadra, mentre Shaqiri avrà il compito di inventare giocate e realizzare reti. Attenzione anche a giocatori di valore come Schär e Akanji.

PUNTO DEBOLE – Chiaramente l’assenza di ricambi, soprattutto offensivi, potrà essere un problema per una squadra che dovrà contendersi il passaggio del turno con Brasile e Serbia. Manca un centravanti che sia in grado di segnare quei gol che possono garantire punti e differenza reti. Un’altra incognita è rappresentata dalla tenuta difensiva, che sarà anch’essa messa a dura prova. Brasile e Serbia sono due Nazionali a trazione anteriore e la Svizzera dovrà modificare il suo gioco di base, adattandosi a queste squadre e giocando più di ripartenza.

LA STELLA – Xherdan Shaqiri. E’ forse l’ultima occasione per dimostrare il suo reale valore. La carriera di Shaqiri è stata molto complessa. Al Basilea sembrava un predestinato, poi ha deciso di andare a giocare al Bayer Monaco, dove è stato distrutto dalla concorrenza. Da lì in poi ha cambiato diverse squadre e campionati, senza mai lasciare un ricordo indelebile di se. Questa manifestazione deve essere l’occasione per farlo tornare il giocatore decisivo che è stato in patria.

OBIETTIVO – Visto il cammino nelle qualificazioni e la qualità a disposizione, la Svizzera ha come obiettivo il passaggio del turno. La vera contender sarà ovviamente la Serbia, con il Brasile che è in una posizione privilegiata. Raggiunto l’ottavo di finale, dipenderà tutto dagli accoppiamenti. I quarti sono un sogno, di più sembra davvero complesso.

SERBIA

serbia

PUNTO DI FORZA – La Serbia si presenta a questi Mondiali senza Muslin, il CT che l’ha guidata durante le qualificazioni. Fatale è stato l’atteggiamento di ostracismo nei confronti di Milinkovic Savic, stella assoluta del calcio italiano. A guidare ora la squadra c’è Mladen Krstajic, che ovviamente ha costruito il gruppo intorno al talento della Lazio. Attenzione però a sottovalutare i suoi compagni, uomini del calibro di Kolarov, Matic, Ljajic e Mitrovic. La Serbia ha tanta qualità ed anche una forza fisica che Brasile e Svizzera le invidieranno.

PUNTO DEBOLE – Sono una squadra che vive di momenti. Hanno diversi leader, soprattutto nel reparto arretrato, ma manca quel goleador che è in grado di portare sicurezza in squadra. Mitrovic non ha il carattere giusto per essere un trascinatore ed è l’esempio lampante di una squadra che in giornata può battere il Brasile ma allo stesso tempo può perdere contro il Costa Rica. Nel Mondiale serve sangue freddo e capacità di sfruttare le occasioni, qualità che i serbi dovranno acquisire.

LA STELLA – Sergej Milinkovic Savic. Il talento della Lazio sarà l’osservato speciale della squadra. Non ha giocato nessuna delle gare di qualificazione e questo potrà causare sia un problema di ambientamento in campo che una piccola mancanza di esperienza nell’affrontare sfide da dentro o fuori. La qualità e la forza fisica sono le sue due armi predilette, ma non dovrà interpretare male questo Mondiale, basandosi solo su stesso. Se saprà essere l’uomo in più all’interno della squadra, potrà togliersi davvero tante soddisfazioni, oltre che attirare l’occhio di grandissimi club per la prossima stagione.

OBIETTIVO – Come detto per gli elvetici, l’obiettivo principale della Serbia è quello di passare il girone iniziale. La Svizzera sarà l’avversario principale. Saranno tre sfide molto interessanti ed allo stesso modo complesse, che ci faranno capire se gli uomini di Krstajic avranno la giusta testa per poter sognare un quarto di finale.

COSTA RICA

costa rica

PUNTO DI FORZA – Il Costa Rica si presenta a questa edizione dei Mondiali consci della grande esperienza dell’ultima manifestazione, che li ha condotti fino ai calci di rigore dei quarti di finale. Il cammino maturato in questi successivi quattro anni non è stato dei migliori. C’è stato un avvicendamento alla guida tecnica che ha portato Ramirez ad essere l’attuale CT. Le qualificazioni non sono andate benissimo e il Costa Rica ha chiuso secondo dietro al Messico. Il punto di forza è la coesione del gruppo e la consapevolezza di essere la vera outsider del girone. Giocare tre gare senza la pressione sulle spalle sarà un’arma molto importante degli americani. Curioso però il caso che l’attuale CT abbia dichiarato di essere stato sorpreso dal numero 10 belga nell’ultima amichevole, un certo Eden Hazard, non difficile da dimenticare… Non certo l’approccio più corretto a questa manifestazione.

PUNTO DEBOLE – E’ ovvio che la squadra di Ramirez paghi un tasso tecnico non all’altezza di Brasile, Svizzera e Serbia. Hanno pochi ricambi in ruoli chiave e molti giocatori che hanno fallito la loro avventura europea dopo l’exploit dei Mondiali brasiliani.

LA STELLA – Joel Campbell. 75 presenze e 15 reti con la sua nazionale. Il talento esploso nell’Arsenal è quel giocatore che deve innalzare il tasso tecnico di una squadra che pagherà la mancanza di qualità. Con Ramirez gioca più sacrificato sull’esterno in un 3-5-2 che non sempre lo avvicina alla porta. Dovrà essere intelligente e saper leggere l’avversario che avrà di fronte, cercando di metterlo sempre in difficoltà con la sua dote principale: il dribbling.

OBIETTIVO –  Dopo quanto fatto nel Mondiale in Brasile nel 2014, sarà complesso ripetersi. Il Costa Rica ha l’obiettivo di non sfigurare nelle tre gare del girone e provare un’incredibile impresa: quella di mettersi alle spalle ben due squadre tra Brasile, Svizzera e Serbia. Non sono stati fortunati nel sorteggio del girone ma dovranno dare tutto e sperare nella magia dei Mondiali.

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