Mondiale, presentazione girone H

Posted By on Giu 13, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli

Polonia e Colombia sono le favoritissime del gruppo H, che comprende anche Giappone e Senegal. Soprattutto gli africani non ci staranno,però, a far da sparring partner di polacchi e colombiani.
POLONIA
Punti di forza: La squadra allenata da Adam Nawalka ha dominato il proprio gruppo di qualificazione vincendolo davanti alla Danimarca, grazie ad un attacco capace di segnare 28 reti, di cui ben 16 messe a segno da Lewandowski. L’attuale centravanti del Bayern è assistito da una manovra d’attacco perfetta, in cui riescono ad esaltarsi sia gli esterni difensivi come Piszczek, che i centrocampisti come Zielinski grazie ai loro inserimenti. Squadra dalla prorompente fisicità (Glik, Milik, Krychowiak e il classe ’96 Bednarek su tutti), gli uomini di Navalka sembrano finalmente sul punto di poter compiere il tanto agognato salto di qualità. Merito dell’esperienza internazionale acquisita da gran parte dell’undici titolare. Inutile negare che molte delle fortune dei biancorossi dipenderanno dallo stato di forma di Lewandowski in primis e in seconda battuta di Arkadiusz Milik recuperato al 100% come ha dimostrato il finale di campionato. Curiosità: tra i 23 convocati sette provengono dal campionato italiano. Nessun’altra nazionale ha portato così tanti giocatori della nostra Serie A in Russia.
Punti deboli: Le aspettative sempre più crescenti in patria nei confronti della nazionale polacca potrebbero rivelarsi un tremendo boomerang per chi non è abituato a gestire eccessive pressioni. La mancanza di valide alternative in zona gol a Lewa e Milik è senza dubbio il cruccio maggiore di Nawalka. Se vorrà far strada servirà una maggior solidità difensiva. Durante le qualificazioni la Polonia ha incassato 14 reti, lo score nettamente peggiore tra tutte le qualificate della zona europea.
La stella: Robert Lewandowski è il leader tecnico ed ”emotivo”, insieme a Kamil Glik, della Polonia. Assoluto padrone delle qualificazioni con 16 reti reti, l’attaccante di Varsavia è reduce dall’ennesima stagione super con il Bayern : 41 centri complessivi tra coppe e campionato. Eppure più di qualcuno ha avuto da ridire sulle prove offerte nella doppia sfida di Champions con il Real. Tutto questo potrebbe essere ulteriore benzina nel carburatore di uno dei 9 più pericolosi del pianeta.
Gli obiettivi: I ragazzi di Navalka sono obbligati a superare la prima fase ed accedere agli ottavi. Da lì in poi sarà un terno a lotto, visto che il possibile accoppiamento li vedrebbe confrontarsi, presumibilmente, con Belgio o Inghilterra. Sfide che vedrebbero la Polonia partire certamente non con i favori del pronostico.
COLOMBIA
Punti di forza: La squadra di Pekerman si presenta al mondiale di Russia come possibile principale outsider del torneo. I Cafeteros, oltre che sulla classe di James Rodriguez, la vivacità di Cuadrado ed il fiuto del gol di Falcao si basano su una più che discreta tenuta difensiva. Quello colombiano è un calcio non spettacolare, ma basato su principi di enorme equilibrio.Non a caso i colombiani hanno chiuso il loro girone di qualificazione con 21 gol fatti e 19 subiti. Rispetto a recenti competizioni, la squadra sembra aver qualche pressione in meno e questo potrebbe facilitare il compito di James e compagni.
Punti deboli: I Cafeteros sembrano una squadra arrivata alla fine di un ciclo. Non sono particolarmente vecchi (con un’età media di 28,1 hanno ben 15 nazionali più anziane di loro), ma non hanno un ricambio generazionale di livello. Non a caso la squadra basa le sue fortune sui giocatori che la portarono ai quarti nel mondiale brasiliano.
La stella: Dalle prestazioni di James Rodriguez dipenderanno parte delle fortune colombiane al mondiale russo. Lui è l’ago della bilancia. Dopo alcune stagioni in chiaroscuro con la maglia del Real il ragazzo di Cucuta ha trovato maggior continuità a Monaco di Baviera, firmando una stagione super con la maglia dei bavaresi. Capocannoniere dei suoi durante le qualificazioni con 6 reti, James è l’uomo che può spaccare le partite da un momento all’altro. Occuperà la posizione di rifinitore, immediatamente dietro Falcao, componendo con Izquierdo e Cuadrado (o in alternativa Quintero) il terzetto che proverà ad innescare Radamel.
Obiettivi: Pekerman, con il contratto in scadenza, deve assolutamente raggiungere gli ottavi di finale. Da lì in poi i colombiani possono stupire, ma sia Belgio che Inghilterra appaiono un gradino più in su.
SENEGAL
Punti di forza: I Leoni della Teranga tornano ai Mondiali dopo aver mancato la qualificazione alle ultime tre edizioni. La sete di riscatto è enorme e la voglia di non sfigurare al cospetto dei ragazzi del 2002, che centrarono i quarti di finale e batterono all’esordio la Francia campione, potrebbe essere il giusto propellente. Aliou Cissè, capitano di quella nazionale che stupì il mondo, ha a disposizione un più che discreto parco attaccanti, in cui spiccano i nomi di Sadio Manè e l’ex laziale Keita Balde. In difesa Koulibaly garantisce esperienza, senso della posizione e quel pizzico di personalità fondamentale in una competizione come il mondiale, mentre a centrocampo poche altre squadre possono vantare la fisicità dei senegalesi.
Punti deboli: Il rischio per Cissè è di difettare in fase di costruzione del gioco. Nella zona nevralgica del campo i Leoni mancano di un vero e proprio playmaker che detti tempi e ritmi di gioco. Possibile che all’esordio con la Polonia il CT rinunci ad uno dei tre d’attacco (Niang?) per aggiungere un uomo in mediana e lasciare l’iniziativa ai polacchi.
La stella: Sadio Manè è l’uomo della speranza. La magnifica stagione a Liverpool, coronata non da un trofeo ma comunque da un gol in finale di Champions, ha evidenziato tutte le qualità di un giocatore su cui ha messo gli occhi il Real. Interessante sarà seguirlo ad una prova così dura. In Russia l’ex Southampton potrebbe agire in posizione più centrale rispetto a quanto visto con la maglia dei Reds.
Obiettivi: Difficile ripetere il miracolo dei mondiali nippocoreani. Gli africani sono inferiori a Colombia e Polonia, ma non così tanto da poter escludere un passaggio agli ottavi. Strappare un pareggio all’esordio aprirebbe inaspettati e positivi scenari.
GIAPPONE
Punti di forza: Il Giappone rappresenta una vera e propria incognita. Il CT Nishino, primo giapponese in panchina dopo tre tecnici stranieri, baserà le sue fortune sugli ”anziani” del gruppo Nagatomo, Honda, Okazaki, Kagawa e Hasebe. Occhio ad Haraguchi esterno offensivo decisivo durante le qualificazioni asiatiche e promosso con il Fortuna Dusseldorf in Bundesliga. I Samurai blu puntano su una più che discreta organizzazione tattica e una buona fase di ripartenza. Tanta la voglia di riscatto per il pessimo mondiale brasiliano, chiuso con l’ultimo posto nel girone di Grecia, Colombia e Costa d’Avorio.
Punti deboli: Il rischio per la nazionale del Sol levante è di avere un attacco leggero e scarno. Le tre punte convocate da Nishino; Osako, Muto e Okazaki hanno totalizzato 23 reti nell’ultima stagione con i loro club. Sommarlo alla mancanza di centimetri e chili di difesa e centrocampo potrebbe risultare un mix letale per le speranze giapponesi.
La stella: Shinji Kagawa non è riuscito a mantenere le aspettative ed è dunque Keisuke Honda il giocatore da cui dipenderanno, nuovamente, le sorti dei nipponici. Non che l’ex Milan sia riuscito a fare stragi di cuori in Italia (perlomeno a livello calcistico), ma l’esperienza messicana nel Pachuca sembra averlo rivitalizzato. La kermesse russa rappresenta l’ultima opportunità per il platinato centrocampista di strappare un contratto in Europa.
Obiettivi: Gli asiatici sperano di dimenticare la magra figura di quattro anni or sono. Difficile qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta, eppure Senegal, Polonia e Colombia non sono avversari impossibili. Sognare qualcosina in più di una bella figura, forse, si può.

Submit a Comment