Giorgio Dusi
Nonostante le strategie particolari, come i numeri invertiti in allenamento, la Corea è stata sconfitta all’esordio mondiale da una Svezia decisamente più solida, pronta e meglio messa in campo, oltre che con le idee molto più chiare. 1-0 il finale nel match valido per il gruppo G di Russia 2018. Risultato ineccepibile, anche secondo le statistiche: gli asiatici non sono nemmeno arrivati a tirare in porta, Olsen ha dormito sonni tranquilli e l’unica grande occasione è stata sciupata da Hwang nel recupero. Poteva essere il gol del pareggio e della speranza, è diventato l’errore dei rimpianti, perché un pareggio avrebbe aperto prospettive totalmente nuove.
La sconfitta contro la Svezia, potenzialmente la terza forza in un girone che il Messico sembra destinato a vincere dopo il clamoroso 1-0 con la Germania, rischia di fatto di compromettere ogni ambizione per gli asiatici, ora obbligati a fare punti anche contro i campioni del mondo in carica. Ma l’impresa sembra inarrivabile, perché gli errori commessi nella gara contro gli scandinavi pesano. Non solo quello di Hwang, ma anche la scivolata di Kim che è costata il rigore che ha deciso il match. Oltre a decisioni tattiche discutibili, come la scelta di giocare palla a terra con un centravanti di peso in campo e quella di provare a cercare spazio sulle fasce senza Kim Shin-wook, punta di quasi due metri, forse tra i peggiori in campo.
Poche idee, altrettanto confuse. La poca abitudine a giocare un calcio europeo di determinato livello ha pesato, anche se per la verità anche Heung-Min Son, sulla carta il trascinatore, si è nascosto. L’unico che è sembrato poter incidere è stato il centrocampista dell’Augsburg Ja-Cheol Koo, ma da solo non è riuscito a rompere le due linee svedesi che hanno controllato il match. Ha deciso un rigore di Granqvist, in una partita comunque noiosa e con poche emozioni. E che rischia di aver compromesso il cammino mondiale della Corea.