Perù, il futuro in novanta minuti

Posted By on Giu 21, 2018 | 0 comments


Giacomo Pariselli

E’ già da dentro o fuori. La seconda giornata, per il Perù così come per molte altre squadre, rappresenta già un punto di svolta per il cammino mondiale, a conferma che mai come in questa edizione la Coppa del Mondo è stata così impronosticabile. Con tutte le favorite che hanno steccato alla prima, tra pareggi e sconfitte, solo la Francia ha saputo andare a prendersi i tre punti, confermando in qualche modo di poter puntare ad arrivare fino in fondo. E qui casca l’asino; proprio la Francia, avversaria dei sudamericani in questa seconda giornata e con il favore del pronostico, sarà la squadra che definirà il destino dei biancorossi. Gli uomini di Gareca dovranno vedersela con quella che è la formazione più ricca di talenti, tra le europee. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Va fatta una considerazione innanzitutto: il grande equilibrio visto finora, che ha portato spesso a risultati inaspettati, è dovuto anche alla grande attenzione tattica che molte suqadre, soprattutto di seconda fascia, hanno messo in campo per sopperire alle proprie lacune tecniche. Abbiamo visto come il Perù non sia riuscito a sfondare con la Danimarca, che facendo il suo compitino ha portato a casa una vittoria quantomai immeritata. Motivo per cui magari, contro una squadra che si appoggia più sull’estro dei propri giovani che su un reale equilibrio di squadra, il Perù potrebbe trovare in campo più libertà per colpire. Insomma, dopo molto tatticismo, Perù-Francia potrebbe essere una partita giocata più a viso aperto. Non che sia mancato lo spettacolo sin qui, ma sorprendentenmente si è vista molta più attenzione alla tattica che in passato, peculiarità tipica di noi italiani e che ci è sempre stata rimproverata a livello internazionale, anche con le squadre di club. Cosa alquanto curiosa questa, considerando che è venuta a galla proprio nell’edizione in cui gli azzurri fanno da spettatori. Tornando al Perù, se abbiamo già detto che non tutti i mali vengono per nuocere, lo ribadiamo sottolineando che, partendo da sfavoriti in questo match, almeno sulla carta, i sudamericani potrebbero confermare il trend notato finora, che ha visto quasi sempre esultare i più deboli al triplice fischio. Vedremo se Gareca avrà saputo mantenere alta la concentrazione e l’entusiasmo dei suoi, che, dopo la sconfitta d’esordio e in vista di una gara con un così alto coefficiente di difficoltà, potrebbero aver subito un contraccolpo letale ai fini della qualificazione.

Submit a Comment