Argentina, regna la confusione

Posted By on Giu 22, 2018 | 0 comments


Stefano Renzi

 

Un 3-0 pesantissimo quello subìto dall’Albiceleste contro la Croazia. Ora l’Argentina si trova al terzo posto in classifica del gruppo D, a quota 1 come l’Islanda ma con una partita in più, e questo pomeriggio dovrà sperare in una grande prestazione della Nigeria. Nel match contro gli uomini di Dalic, Messi e compagni sono sembrati spaesati e totalmente privi di idee. Attacco sterile e confusionario, centrocampo impreciso ed improvvisato, difesa disordinata ed incapace di avviare la manovra. La Pulce ha preso palla quasi sempre nella propria metà campo, cercando di iniziare qualche azione sensata in un mondo dove regnava il caos. Naturalmente anche il fenomeno argentino ha le sue colpe, ma prenderlo come capro espiatorio di questa débâcle non sarebbe corretto.

Sampaoli, invece, di demeriti ne ha certamente di più. Schierare una formazione cambiando per l’ennesima volta modulo ed interpreti rispetto alle precedenti partite, vuol dire non avere del tutto chiaro ciò che si vuole fare. Tenere fuori un leader difensivo come Fazio non sembra poi un’idea geniale, così come lasciare in panchina – o addirittura non convocare – gente di talento che può sbloccare la partita da un momento all’altro. Tutto ciò sarebbe giustificato se in campo si fosse vista una squadra quadrata ed organizzata, ma è evidente che ciò non sia accaduto. Poco comprensibile anche lo schieramento da titolare di Perez, giocatore che prima dell’infortunio last-minute di Lanzini nemmeno era stato convocato in Russia. Se poi in questo marasma ci si mette anche Caballero con un assist al bacio per far sbloccare la partita a Rebic, le speranze di vittoria diventano davvero minime. Anche a tal riguardo ci sarebbe da discutere su Sampaoli, reo di non aver convocato portieri sicuramente più affidabili come Rulli e Romero: il primo veniva da un brutto infortunio al ginocchio ma era sicuramente arruolabile, il secondo si era fatto male in un’amichevole pre-mondiale ma aveva dichiarato di essere comunque pronto per questa Coppa del Mondo. Il c.t. albiceleste, però, ha ritenuto giusto rispedirlo a casa dopo averlo anche convocato.

Ciò che sta dominando veramente nella nazionale argentina è una cosa sola: la confusione. Parola sconosciuta questa alla Croazia, che ha invece fatto dell’organizzazione la sua vera arma vincente, unita alla grande qualità e vivacità degli interpreti. I ragazzi di Dalic sono destinati a fare benissimo in questo Mondiale. L’Argentina, invece, avrà bisogno di un vero e proprio miracolo.

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