Germania, ora mostra il tuo valore

Posted By on Giu 23, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

Voglia di riscatto, voglia di vittoria, di far capire a tutte le contendenti che la Germania è ancora la squadra di quattro anni fa, quella che ha vinto il Mondiale. E che ora ha voglia di ripetersi. La falsa partenza col Messico deve essere solo un lontano ricordo. L’occasione per cancellarla arriva contro la Svezia, nella seconda giornata del gruppo F. Ed è “la prima di tante finali”, come l’hanno definita gli stessi protagonisti in settimana. “C’è la tensione giusta”, ha specificato Joachim Löw nella conferenza stampa della vigilia. Ora però questa tensione va messa in campo. E non sarà facile contro il muro della Svezia.

Le due linee organizzate da Janne Andersson si sono dimostrate solide già nelle qualificazioni – e l’Italia ne sa qualcosa – oltre che aver concesso poco all’attacco coreano. Le difficoltà della Mannschaft emerse contro il Messico nell’attaccare una difesa schierata non devono però rappresentare una chimera. Il potenziale offensivo per vincere la partita c’è, ma va sfruttato in maniera adeguata. E soprattutto tutti gli interpreti dovranno essere al massimo dentro la partita. Sarà proprio questo il principale dilemma del commissario tecnico: capire chi può rendere al meglio, chi sta meglio a livello fisico e chi ha più possibilità di incidere e resistere con i nervi.

Tra questi sembra rientrare Mesut Özil, difeso a spada tratta da Jögi davanti alla stampa. Come lui anche Thomas Müller, un altro apparentemente insostituibile a cui il tecnico non dovrebbe rinunciare. Ci sono invece dei dubbi su Timo Werner, soprattutto perché al fianco del Ct in conferenza si è seduto Mario Gomez: potrebbe essere lui la mossa a sorpresa, anche se la fisicità della difesa svedese può essere battuta soprattutto dalla velocità di Werner. Una scelta comunque difficile, perché Gomez garantisce l’esperienza che in questo tipo di partite può essere necessaria. E che Werner non ha.

Sicuro assente nella serata di Sochi sarà Mats Hummels, che non si è allenato dopo i problemi al collo. Al suo posto vicino a Boateng dovrebbe esserci Süle, e dovrebbe essere l’unico cambio nella linea difensiva oltre al rientro di Hector. A centrocampo probabile turno di riposo – se così vogliamo definirlo – per Khedira, forse il peggiore in campo contro il Messico: pronto a subentrare Gündogan, le cui geometrie saranno fondamentali per cercare di scardinare il 4-4-2 della Svezia. Sulla trequarti il dubbio dovrebbe essere tra Draxler e Reus: il primo ha deluso, il secondo potrebbe subentrare. Ma attenzione ai colpi di scena. D’altro canto, dopo quello della prima giornata, perché non aspettarsene altri?

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