Pasquale Pollio
Una Svizzera a due facce si si appresta a tagliare il traguardo degli ottavi di finale dopo essere stata ad un passo dall’eliminazione, ed incredibilmente gli elvetici potrebbero arrivare primi nel girone, visto gli incroci previsti nell’ultimo turno.
Petkovic, in conferenza stampa, aveva definito l’incontro “determinante” per il prosieguo della competizione dando fiducia all’undici, che all’esordio, era riuscito a fermare la corazzata brasiliana.
In campo si sono subito notate le variazioni tattiche al 4-2-3-1 come accaduto già nel primo match, in quanto Behrami si è andato a posizionare tra i due centrali di difesa mentre Lichtsteiner e Rodriguez, allargandosi, salivano sulla linea dei centrocampisti.
Con questo nuovo assetto, il reparto centrale elvetico, si trova in superiorità numerica nella zona nevralgica del campo.
Ma al “pronti via” il gol della Serbia scompagina i piani del tecnico, la Svizzera non riesce a reagire regalando il primo tempo agli avversari.
Nel secondo tempo la musica cambia, Petkovic inserisce Gavranovic al posto di un evanescente Seferovic, alza il baricentro della squadra che comincia a pressare i portatori di palla serbi e sposta Shaqiri più avanti a supporto della punta centrale.
Il nuovo assetto dà i risultati sperati e gli elvetici ribaltano meritatamente il risultato.