Ticos battuti ed eliminati dal mondiale

Posted By on Giu 23, 2018 | 0 comments


Francesco Morasso
Il Brasile resta attaccato alla qualificazione, ma quanta fatica per battere una Costarica ordinata, spigolosa e motivatissima a non abbandonare una competizione nella quale quattro anni fa regalò sorprese (brutte per l’Italia). Ticos a casa, ma sconfitti nei minuti di un recupero lunghissimo.
Il Brasile visto con la Costa Rica è lo stesso (brutto) di una settimana fa, quando pareggiò con la Svizzera. La differenza è che questa volta il muro è crollato nei minuti di recupero. Ci ha pensato Philippe Coutinho grazie a un rimpallo in area di rigore, a bucare Keylor Navas e regalare la vittoria ai verdeoro. Neymar ha poi arrontondato il risultato con il 2 a 0 finale a tempo ormai scaduto.
La Costarica avrebbe meritato il pari: il reparto difensivo ha retto, muovendosi con ordine, e quando possibile la squadra centroamericana ha tentato anche qualche ripartenza. Il Brasile ovviamente ha fatto la partita, ma senza creare chiare occasioni da gol. Le sue stelle, più che rimbalzare contro il muro eretto dagli avversari, si sono ancora una volta scontrate fra loro. Neymar confinato sulla fascia destra ha tentato invano l’uno contro uno quasi sempre e un’idea di manovra fluida è morta puntualmente tra dribbling e fraseggi sempre troppo ravvicinati. Il numero 10 ha anche cercato di sbloccare la partita grazie ad un rigore, giustamente annullato dal Var per una trattenuta di fatto inesistente. La Seleção vince al 91′ grazie al gol di Philippe Coutinho, poi Neymar segna al 97′ a tempo praticamente scaduto.
Il Brasile si porta momentaneamente in testa al gruppo E, la Costarica torna a casa. Solo una volta, in 90 minuti, è stata pericolosa, ma ci ha pensato Miranda di testa a evitare il guaio. Per il resto, ha provato (riuscendoci) a contenere una squadra a cui Tite aveva cambiato un solo uomo (Fagner come laterale destro per Danilo), modificando però il modulo rispetto alla partita con la Svizzera. Sul campo di San Pietroburgo si è visto un 4-1-4-1 con Casemiro davanti alla difesa. Modulo che non è cambiato con l’ingresso di Firmino per Paulinho, ma dato che ormai si giocava a una porta sola, il centravanti del Liverpool il suo peso l’ha fatto sentire.
Eliminati i Caraibici che escono comunque a testa alta e dopo aver proposto un calcio certamente non moderno e propositivo ma a suo modo originale con la scelta di una difesa a cinque bloccata come ad erigere un muro insormontabile. In una ipotetica pagella va dato un due per la proposta di calcio ma anche un sette per il pragmatismo, l’ordine e la dignità spesa sul rettangolo verde.

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