Egitto, reCupera un sorriso

Posted By on Giu 25, 2018 | 0 comments


Rodolfo Arcudi

Alla Volgograd Arena, contro l’Arabia Saudita, l’Egitto oggi saluta il Mondiale 2018; nelle valigie pronte sul letto, alla fine di un viaggio più breve di quello che si sperava, i Faraoni, insieme ad un bagaglio di delusione e rammarico per ciò che si sperava fosse e non è stato, sperano di infilare almeno lo storico souvenir della prima vittoria in questa manifestazione.
Nei giorni successivi alla sconfitta con la Russia non sono mancate le turbative nella preparazione di questa partita: a cominciare dal ct Hector Cuper, ufficiosamente salutato dalla federazione egiziana che avrebbe già deciso di non rinnovare il contratto al sessantaduenne tecnico argentino che aveva riportato dopo 28 anni l’Egitto al mondiale, per finire con la solita ed ormai stancante domanda sulla presenza o meno di Salah.
Stavolta il dubbio è motivato non da problemi fisici ma da ragioni di politica internazionale, infatti, nel ritiro della squadra africana in Cecenia, il leader della regione Ramzan Kadyrov ha nominato Salah cittadino onorario con foto, stretta di mano e spilla celebrativa; il giocatore, che ha accettato per pura cortesia, non vuole essere coinvolto come testimonial politico nella querelle cecena e perciò aveva pensato di lasciare il ritiro e la squadra immediatamente.
Alla fine questo proposito di abbandono è rientrato e quindi la squadra si schiererà con l’abituale 4-2-3-1 con Essam El-Hadary in porta, che stabilirà un record con i suoi 45 anni, Fathy, Gabr, Hegazy, Abdel-Shafi in difesa, Tarek Hamed ed Elneny mediani, Salah, El Said e Trezeguet dietro la punta Mohsen.
Sperando che Salah abbia recuperato una forma migliore rispetto alla Russia e considerando l’avversario e le prestazioni fin qui fornite dalle due squadre, entrambe comunque già eliminate, l’Egitto sembra avere buone possibilità di portare a termine questo girone con una vittoria.

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