L’anatroccolo Russia vuole trasformarsi in cigno

Posted By on Giu 25, 2018 | 0 comments


Enrico Corsini

La storia della Russia, in questo mondiale casalingo, ricorda quella del brutto anatroccolo ed ora, per completare la trasformazione in cigno, i ragazzi di Cherchesov dovranno battere l’Uruguay del romantico Tabarez coronando, così, la vittoria del loro girone.

A proposito di gironi, la squadra di casa sa bene anche che l’impietoso abbinamento la costringerà a fronteggiare, negli ottavi di finale, una tra Spagna e Portogallo in uno scontro più che diffile da superare. Ma nello sport vincere non è tutto e, comunque andranno le cose contro una delle due iberiche, nel mondiale che ha visto il ritorno del catenaccio, la russia è stata una delle poche “piccole” a far divertire gli appassionati di calcio, complice anche la spinta del suo pubblico.

La squadra sudamericana rappresenta l’avversario più ostico del girone che, però, è riuscito a superare gli esami Egitto ed Arabia Saudita solo dopo molta sofferenza e, comunque, di misura. I nomi roboanti di Suarez e Cavani non sembrano far particolarmente paura a capitan Akinfeev anche se la velocità degli attaccanti della “celeste” potrebbe mettere sotto sforzo l’esperta retroguardia russa.

I numeri sono dalla parte del capitano degli ex sovietici, sì perché degli 8 precedenti di questa sfida l’armata rossa se ne è aggiudicati ben 6, dei quali però solo uno in un mondiale. Muslera festeggierà la centesima presenza nella sua nazionale ed il compito di guastafeste sarà probabilmente affidato a Dzyuba che sarà pronto ad impegnare fisicamente e mentalmente Godin e compagni, creando spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e cercando anche la relaizzazione personale.

Confermati, dunque gli undici dello scontro con l’Egitto partendo dal capitanto Akinfeev e proseguendo con Mario Fernandes, Ignashevich, Kutepov, Zhirkov, Gazinsky, Zobnin, Samedov, Golovin e bomber Cheryshev fino ad arrivare al sergente Dzyuba, fermo restando che la punta di diamante di questa squadra è il gruppo. La Russia è in forma, l’Uruguay un po’ meno ma resta comunque favorito sulla carta anche se, per quello che si è visto fin qui, essere i favoriti non rappresenta affatto un reale vantaggio, anzi.

Potrebbe essere la penultima partita delle aquile rosse nella corsa al titolo iridato, dunque, ma possiamo star certi che gli uomini di Cherchesov ce la metteranno tutta per dimostrare, a chi all’inizio non ci credeva, che il ruolo di squadra cuscinetto non gli compete affatto.

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