A.Saudita, gioia all’ultimo respiro

Posted By on Giu 26, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
All’ultimo respiro l’Arabia Saudita trova la rete che le regala tre meritatissimi punti e saluta il Mondiale con una prestazione più che dignitosa. La squadra di Pizzi dimostra carattere e voglia, ma anche una sorprendente ed inaspettata capacità di palleggio.
Ancora una volta l’argentino propone un 4-5-1 in cui è costante la spinta offensiva degli esterni di centrocampo aiutati a sinistra da Al Sharani, apparso il più in forma dei suoi. L’Arabia Saudita mostra più coraggio di un Egitto apparso svogliato e meno reattivo. Nemmeno il gol subito in contropiede da Salah cambia l’inerzia della gara. I sauditi mantengono la difesa alta e costringono nella loro metà campo gli uomini di Cuper. Ed il pareggio in chiusura di tempo è casuale solo in parte. I Figli del deserto attaccano infatti gli ultimi sedici metri con tanti uomini, costringendo l’avversario a rinculare di continuo. Gli uomini di Pizzi difettano nel concludere, dimostrando eccessiva fretta quando si trovano con spazio per battere a rete. La bravura del tecnico è quella di aver dato fiducia ad una formazione annientata dopo il ko con la Russia e che invece dimostra di poter tenere il campo in un Mondiale. La crescita in fase di impostazione è esponenziale, il resto lo fa un Egitto alquanto remissivo e sin troppo timoroso.
L’Arabia Saudita riesce ad imporre il proprio gioco, grazie ad una migliore condizione fisica e alla poca propensione dei Faraoni ad interdire. I sauditi sono bravi nel trovare spazi e far girare palla e, seppur senza creare clamorosi pericoli, trovano varchi invitanti per conclusioni da fuori. La rete del 2-1 di Al Dawsari racchiude in pieno i 90 minuti di Volgogdrad. Uno stupendo scambio nello stretto dei ragazzi di Pizzi, in mezzo agli egiziani inermi nel ruolo di spettatori non paganti. La conclusione vincente del numero 18 ripaga l’Arabia degli sforzi e del gioco profuso, tutt’altro che disprezzabile. La prima vittoria in un Campionato del Mondo dall’edizione 1994 può rappresentare un piccolissimo passo in avanti per l’intero movimento saudita.

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