Egitto, zero negativo

Posted By on Giu 26, 2018 | 0 comments


Rodolfo Arcudi

Terza partita e terza sconfitta per l’Egitto contro l’Arabia Saudita, una sconfitta meritata per una squadra che ha subito sempre l’iniziativa degli avversari, che non ha saputo neanche sfruttare il gol del vantaggio, notevole il gesto tecnico di Salah, che pure avrebbe consentito di agire di rimessa, l’unica tattica disponibile.
Pur potendosi ancora appellare ad episodi sfavorevoli, come il rigore inesistente concesso allo scadere del primo tempo, che seguiva un altro rigore generosamente accordato 4 minuti prima, e come il gol decisivo all’ultimo respiro, il giudizio finale su questi mondiali della squadra egiziana non può che essere assolutamente negativo.
La formazione africana è andata, nel corso delle tre partite, progressivamente spegnendosi, orfana di un gioco, aggrappata alla sua difesa ed in attesa di un lampo del suo campione; ha giocato, paradossalmente, la sua miglior partita contro l’avversario più difficile e senza Salah, per poi mano a mano calare psicologicamente quando ha dovuto costruire qualcosa e quando ha scoperto che la sua stella era meno brillante del solito.
Contro i Sauditi, i Faraoni non sono riusciti a vincere la prima partita della loro storia ai Mondiali, anzi hanno concluso la loro avventura lasciando la brutta immagine di una squadra rassegnata, una difesa ferma che ha consentito agli avversari di destreggiarsi agevolmente nell’area egiziana e portare a casa i tre punti.
L’unica nota positiva da ricordare, nel fallimento di questa spedizione guidata dall’ormai congedato Hector Cuper, è l’esordio nella manifestazione del portiere El Hadary, soprannominata “diga”, che stabilisce un record di longevità come titolare in una partita della fase finale a 45 anni e 161 giorni ed inoltre riesce anche a parare un rigore, il primo dei due concessi dal non impeccabile arbitro Roldan, e perciò dispiace ancor di più che questa favola non abbia avuto un lieto fine per l’Egitto.

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