Il primo giorno di Pastore…

Posted By on Giu 26, 2018 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) La maglia numero 27 è sua. Javier Pastore ha scelto questo numero per l’inizio della sua avventura romanista, nel giorno della sua prima conferenza stampa capitolina. Il fantasista argentino ha fatto il suo ingresso nella sala stampa del “Fulvio Bernardini” nel pomeriggio, per poi recarsi nel Roma Store di Piazza Colonna, per un bagno di folla con i tifosi. “Sono felice di essere qui. La Roma è una grande squadra e volevo tornare in Italia- le prime parole dell’ex palermitano, fresco 29enne – a Parigi ho vissuto degli anni belli ma lì giocano quelli che devono giocare e non potevo competere con Neymar. Lui è un fenomeno. Io voglio far vedere di essere il calciatore che avete visto a Palermo”. Il discorso poi è scivolato sul ruolo: ” A quello ci penserà il mister Di Francesco. Per me non è un problema. Lui mi ha detto che vuole impiegarmi come mezzala. Ripeto, non è un problema : al Psg ho giocato anche da trequartista, da esterno sinistro. Dove vuole il Mister va bene”. Pastore ha poi parlato delle chance in campionato della sua nuova squadra: “la Juventus è una squadra fortissima- ha affermato il neo giallorosso- ma non vengo qui per accontentarmi del terzo posto. Dobbiamo puntare alla vittoria” ha concluso il fantasista di Cordoba. Al suo fianco, il direttore sportivo Monchi, ed è inevitabile affrontare l’argomento Nainggolan: ” Ci è giunta un’offerta ed abbiamo deciso di ascoltarla. Gli faccio un grandissimo in bocca al lupo, e voglio restare con quanto di buono abbiamo fatto insieme. Non sono deluso da lui”. Il mercato è sempre l’argomento principale del dirigente iberico: “Florenzi? Vogliamo trovare un accordo con lui. E’ un grandissimo calciatore. L’idea è quella di tenerlo con noi e lo pensa anche Di Francesco. Su Manolas e Pellegrini, posso dire che sia Kostas che Lorenzo vogliono proseguire la loro avventura qui, e sul discorso Alisson non ci sono arrivate, per ora, offerte su di lui. Lo aspettiamo a fine mondiale -ha chiosato Monchi- e poi vedremo. Nel calcio non esistono incedibili”.

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