Matteo Previderio
L’Iran è fuori da questo Mondiale e, rispetto ad altre Nazionali che hanno deluso su tutti i fronti, esce a testa alta, giocandosi la qualificazione fino all’ultimo secondo. Sì, perché il pareggio contro il Portogallo, porta la Tim Mallì a quota 4 punti, premiando viceversa Spagna e appunto Portogallo che, appaiate a 5 punti, staccano il pass per gli Ottavi di Finale, senza però entusiasmare.
Nella partita di ieri, nulla di nuovo a livello tattico e di mentalità per gli iraniani: solidi e attenti in difesa, rapidi e veloci nelle ripartenze, seppur spesso e volentieri imprecisi. La mano di Carlos Queiroz si vede e come, perché ad esempio Azmoun, che in fase di possesso palla è la punta di riferimento, in fase difensiva invece si francobolla a William Carvalho senza farlo respirare, limitandone le giocate. Cristiano Ronaldo, l’uomo più importante tra i portoghesi, è marcato alla perfezione e la squadra ne risente. La sblocca così Ricardo Quaresma, che con la sua trivelabatte Beiranvad. Con coraggio e determinazione l’Iran non molla, ma trova il pareggio solo nei minuti di recupero su calcio di rigore, con Ansarifard che rispetto a CR7, calcia dal dischetto un rigore perfetto, alimentando le speranze per il passaggio del turno.
L’Iran abbandona così la Russia, con tante lacrime ed altrettante speranze per il futuro. Aver messo il bastone tra le ruote a Nazionali forti e piene di campioni come Spagna e Portogallo, si è rivelata una vera e propria impresa, proprio perché gli uomini di Queiroz erano considerati alla vigilia, gli avversari più semplici con cui far punti. L’Iran sfiora un vero e proprio miracolo sportivo, facendo tremare iberici e lusitani. Una Nazionale in crescita, che può solo migliorare e far sognare il proprio popolo, così come fatto a Russia 2018.