Uruguay, quando il gioco si fa duro…

Posted By on Giu 26, 2018 | 0 comments


Giandomenico Tiseo
Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E’ questo il mantra dell’Uruguay del ” Maestro” Óscar Washington Tabárez che conclude con il percorso netto questa prima fase del Mondiale 2018 in Russia: 3 vittorie in altrettanti incontri, cinque gol fatti e nessuno subito nel gruppo A.
C’era attesa per il confronto della Samara Arena contro i padroni di casa della Russia e la Celeste non ha steccato. Nel momento topico ha saputo tirar fuori le unghie. Luis Suarez ed Edinson Cavani, i principali alfieri dell’armata di Tabarez, sono andati a segno, il tris è un’autorete di Cheryshev, ma è stata tutta la squadra a convincere. Se, infatti, nelle precedenti uscite solo la fase difensiva si era messa particolarmente in luce, in questo match gli uruguaiani hanno fatto vedere cose degne di menzione anche in avanti.
Sarà stato il 3-5-2 varato dal “Maestro” a cambiare le cose? Probabilmente sì. Si pensi a Betancur, a proprio agio nel ruolo di mezzala sinistra, sempre coi tempi giusti di inserimento, capace di creare non pochi problemi alla retroguardia avversaria, guadagnando ad esempio la punizione da cui Suarez ha impallinato Akinfeev. Un match con la ” garra” giusta, quella che serve in queste occasioni. L’Uruguay ha saputo tirarla fuori, riuscendo ad intercettare spesso e volentieri le linee di passaggio russe, innescando così le punte che, al di là dell’apporto realizzativo, hanno dato una grande mano in fase di non possesso.
E poi la guida di Godin, del tris difensivo, è stata determinante per far restare inviolata la porta di Muslera. Certo, la compagine sudamericana non concede molto all’occhio, nel complesso, ma la filosofia di gioco della formazione di Tabarez la conosciamo. Il loro essere concreti è sinonimo di risultati e i fatti sono a sostegno di questa impostazione. Agli ottavi di finale ci sarà il Portogallo di Cristiano Ronaldo da affrontare e sarà una grande sfida tra opposti: da un lato i palleggiatori lusitani e dall’altro i rocciosi uruguagi. Si prospetta una sfida decisamente interessante

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