Stefano Renzi
Alla fine l’Albiceleste ce l’ha fatta. I sudamericani, grazie alla vittoria per 2-1 sulla Nigeria, hanno raggiunto gli ottavi di finale di questi Mondiali. Un successo ottenuto con coraggio e tenacia, ma con la solita assenza di idee precise per colpire l’avversario di turno. Ci pensano Messi e Rojo a mandare l’Argentina in paradiso. Il sigillo della Pulce è l’espressione più alta dell’unione tra classe, freddezza e potenza, mentre il gol vittoria del difensore dello United rappresenta la volontà di rivalsa di un intero popolo. Due reti segnate con il piede destro da giocatori entrambi mancini: quando le cose non vanno per il verso giusto, insomma, meglio invertire la rotta.
Il capitano argentino ha trascinato la sua nazionale dentro e fuori dal campo. Le telecamere lo hanno infatti beccato sia all’interno del tunnel, quando prima del secondo tempo stava incitando tutti i suoi compagni raccolti attorno a lui, sia vicino a Sampaoli, quando a fine partita ha dato il suo ok al c.t. per l’ingresso in campo di Aguero. Finalmente, insomma, la Pulce sembra essersi ripresa in mano l’Argentina. Un risvolto inevitabile, data la grande confusione che regnava sovrana – e che tuttavia ancora persiste – all’interno dell’Albiceleste. La vittoria di ieri deve necessariamente segnare un nuovo punto di partenza per la nazionale argentina.