Oliver Jones
Dopo 16 lunghi anni la Danimarca ce l’ha fatta. Eriksen &co. centrano l’obbiettivo mondiale di passare i gironi rimettendo la Danimarca fra le migliori 16 squadre al mondo. L’obbiettivo è stato raggiunto grazie allo 0-0 maturato contro la più blasonata Francia, risultato con il quale gli equilibri del girone sono rimasti invariati con i Transalpini che hanno chiuso al primo posto, seguiti dagli scandinavi al secondo. Conscio del fatto che una gara a reti bianche avrebbe giovato tutte le parti in questione il CT dei Danesi Hareide ha rivoluzionato gli 11 iniziali cercando un approccio più fisico ed attendista. L’ex allenatore del Malmo ha infatti piazzato Andreas Christiainsen davanti alla difesa per aumentare la forza muscolare del reparto di centrocampo. Sostituendo a sua volta il centrale del Chelsea affiancando M.Jorgensen a Kjaer in difesa. Oltre a questa fondamentale modifica tattica sono anche stati lanciati a sorpesa Braithwaite e Cornelius al posto di Fischer e N.Jorgensen, con il primo che è spiccato come uno dei migliori dei suoi per voglia di fare ed iniziativa.
Come da pronostico la partita si è svolta senza particolari sussulti e lo 0-0 maturato è il semplice specchio della partita disputata, che un pò per il caldo, un pò per le formazioni, un pò per la mancanza di stimoli non ha prodotto virtualmente nessuna emozione. A tal punto che al triplice fischio dell’arbitro sono piovuti anche dei fischi dagli spalti.
A dado tratto si può dire che il fine abbia giustificato i mezzi per gli uomini di Hareide con il tecnico che non ci ha pensato due volte a dichiarare che “provare a vincere oggi sarebbe stato da stupidi [..]abbiamo giocato per il risultato e lo abbiamo ottenuto”.
In questo girone la Danimarca ha dimostrato di essere una buona squadra che dispone di una solidità difensiva importante (1 sola rete subita in 3 partite) ma allo stesso tempo di apparire dipendente dai lampi dei singoli per poter far male all’ avversario. Agli ottavi di finale li attende la Croazia che arriva con 3 vittorie di fila alle spalle e contro Modric e compagni i Danesi dovranno fare molto di più.