Alessandro Nardi
Non c’è nulla da fare, la maledizione continua, la Nigeria continua a non riuscire a vincere contro l’Argentina in una fase finale dei Mondiali e per questa volta Messi e compagni rinviano il ritorno a casa. La Nigeria però è stata in gara fino all’ultimo respiro, anzi è stata agli ottavi fino all’ultimo respiro. Finché il neo entrato in campo Rojo, all’ 85’ tramuta in un gran gol un cross che arrivava da destra. Però questo risultato, forse, non è poi così giusto. L’Argentina pur presentandosi cambiata negli uomini e negli schemi non riesce a brillare. Higuain, schierato in campo da titolare a furor di popolo, non riesce a brillare. Ha poche palle gol e quelle che gli capitano le spreca, proprio come quella costruita al 80’, che spedisce abbondantemente alta. Anche il 4-4-2 adottato da Sanpaoli, che rinnega il suo ormai celebre 3-3-1-3, non è oliato e si vede. Tre dei quattro esterni vengono sostituiti e poi arrivavano pochi cross per Higuain. La Nigeria dal canto suo, come ci si poteva aspettare, mette in campo fisicità e tecnica. A centrocampo Obi Mikel sembra essere tornato quello dei bei tempi, ma la difesa a tre scricchiola. Si vede già al momento del gol di Messi, che viene presa di sorpresa da un gran lancio di Banega. Il posizionamento era sbagliato, perché i difensori si sono mossi in ritardo, e non è stata l’unica volta che è accaduto nel corso della gara. Anche nel gol decisivo Ekong si fa bruciare da Rojo, ed è un peccato, perché gli africani avevano rimesso in piedi la qualificazione grazie ad un rigore di Moses e soprattutto grazie al loro pressing ed alla copertura del campo avevano tolto fiato all’Argentina. Sembrava la volta buona, sembrava che la maledizione si spezzasse, ma poi è arrivato Rojo a rimettere a posto la storia. Sarà per il prossimo Mondiale, dove, sicuramente Argentina e Nigeria, come per magia, verranno sorteggiate ancora insieme.