Giappone, non puoi sbagliare

Posted By on Giu 28, 2018 | 0 comments


Michele Pepè
E’ fatta, o meglio quasi fatta per il Giappone. La squadra di  Akira Nishino si è rivelata  sorpresa, forse la più piacevole, di questo pazzo Mondiale. Oggi alle ore 16:00 andrà in scena a Volgograd la terza ed ultima partita del Girone H, definito da molti, all’inizio, come il girone “materasso” e il  meno interessante, rivelatosi  poi invece come  il più equilibrato e combattuto. Il Giappone arriva a questa sfida con non pochi aspetti a suo favore: i nipponici hanno infatti ottenuto la bellezza di 4 punti nelle prime due sfide con Colombia e Senegal, e ciò gli permette di poter fare anche solo un punto nella partita di oggi. L’avversario per la squadra di Nishino sarà la Polonia, altra sorpresa di questo Russia 2018 (in negativo però) che affronterà il match già da eliminata, in virtù delle due sconfitte subite con Senegal e Colombia. Nelle prime due partite di questa competizione, il Giappone ha mostrato di saper giocare un buon calcio e di saper fare impazzire le difese avversarie con la velocità dei propri attaccanti. Andando a ritroso con la storia, la tradizione calcistica giapponese è sicuramente invidiabile per le squadre asiatiche, che la vedono come la compagine più titolata: il miglior risultato ad una competizione mondiale però è il raggiungimento degli ottavi di finale nel 2002 (era paese ospitante) e nel 2010. Nishino vorrà sfatare questo tabù e punta al traguardo dei quarti di finale, che aumenterebbe ancor di più l’appeal che questa Nazione già ha. Il fatto che la Polonia sia ormai eliminata è sicuramente un fattore che va ad aiutare i nipponici ma, allo stesso tempo, li esonera da ogni tipo di alibi che si potrebbe alimentare nell’ambiente in caso di disastrosa debacle. Nel calcio fare calcoli è da sempre sconsigliato, ma il Giappone sa che qualificandosi come prima potrebbe fare la differenza, e di molto, rispetto ad un secondo posto: le possibili avversarie infatti non sono delle più comode (Inghilterra o Belgio), ma ciò che conta maggiormente è passare il turno: quale sarà l’avversario conta meno di tutto il resto.

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