Giappone, il sogno ed il grande incubo

Posted By on Lug 3, 2018 | 0 comments


Giandomenico Tiseo
La vittoria, il sogno ed il grande incubo“.Parafrasando un pezzo degli 883, vale la pena raccontare l’incontro tra Giappone e Belgio, valido per gli ottavi di finale dei Mondiali 2018. Alla vigilia, sembrava tutto facile per i Diavoli Rossi che già si vedevano ai quarti contro il Brasile.
La Rostov Arena però si trasforma in una manifestazione di coraggio ed organizzazione degli uomini di Nishino. Le critiche ricevute, dopo l’ultimo ko ” indolore” contro la Polonia del girone di qualificazione, sembrano aver pungolato i giapponesi, dinamici come non mai con il loro 4-2-3-1. Sugli esterni Nagatomo-Inui e Sakai-Haraguchi fanno impazzire i belgi, quasi sorpresi dalla spigliatezza dei loro avversari. Ispirati da un Kagawa in versione Oliver Atton, il Giappone comanda il gioco, costringendo a tante rincorse all’indietro i calciatori di Martinez. Ad inizio di ripresa un errore difensivo in chiusura Vertonghen dà modo al citato Haraguchi di infilare Courtois con un diagonale e portare in vantaggio gli asiatici. Sono scatenati i giocatori del Sol Levante e con Inui realizzano il raddoppio grazie ad una conclusione che centra l’angolino basso della porta belga. Si ha l’impressione di essere in un cartone animato ma il sogno, dopo l’ora di gioco, si tramuta nel grande incubo. Tre gol firmati da Vertoghen, Fellaini e Chadli (in pieno recupero) sono frutto di scarsa esperienza e stanchezza. Subire la rete della sconfitta in contropiede, da un corner a proprio favore, è imperdonabile.
E così la serata russa si tramuta in quella dei rimpianti per i giapponesi, che già stavano pregustando l’onore di affrontare i verdeoro e rendere reale ciò che si è letto per anni sui manga.

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