Pasquale Pollio
Ennesima delusione per la Svizzera che si ferma agli ottavi, non sfruttando l’occasione propizia concessagli dal tabellone che la vedeva cimentarsi con una squadra alla sua portata.
Petkovic, per entrare nella storia, conferma l’assetto tattico sin qui utilizzato, ma a causa delle squalifiche è costretto a modificare alcuni degli interpreti; Lang e Djourou sostituiscono Lichtsteiner e Schar, mentre Drmic vince a sorpresa il ballottaggio con Seferovic e Gavranovic.
Gli elvetici scendono in campo con Sommer tra i pali, linea a tre con Behrami, che si sistema tra i due centrali Djourou e Akanji, Lang e Rodriguez si alzano, come al solito, sulla linea dei centrocampisti affiancando Xhaka e Dzemaili, e dietro Drmic si muovono Shaqiri e Zuber.
Squadre bloccate, ed Il primo tempo regala poche emozioni con la Svezia che si fa preferire, il copione non cambia sino al 66’ quando con un tiro di Fosberg deviato da Akanji, la Svezia passa in vantaggio.
Per recuperare lo svantaggio il tecnico è costretto a cambiare atteggiamento tattico, alzando il baricentro della squadra inserendo Seferovic ed Embolo, si passa così ad un 3-5-2 molto offensivo ma nonostante il forcing continuo il risultato non cambia.
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