Belgio, contro il Brasile finale anticipata: novità e chiavi tattiche

Posted By on Lug 6, 2018 | 0 comments


Giovanni Rosati

Pagare lo scotto per una vittoria è un qualcosa di paradossale, eppure è quel che accadrà oggi al Belgio. Se la “sconfitta” Inghilterra sfiderà domani la Svezia nei quarti di finale di questo Mondiale, la selezione di Martínez troverà invece oggi il ben più temibile Brasile.

L’avversario – A differenza di altre edizioni, in cui i verdeoro si erano presentati con un assetto troppo sbilanciato offensivamente o in cui il commissario tecnico aveva compiuto l’errore inverso cercando di reprimere il gioco di fantasia che invece scorre nelle vene dei brasiliani, la selezione di Tite sembra stavolta avere davvero pochi punti deboli. Nominare in fila i calciatori che compongono il loro pacchetto avanzato mette i brividi già di per sé: Neymar, Gabriel Jesus, Willian, Coutinho, Douglas Costa, Firmino. Se poi a questo aggiungi anche l’ottenimento di un equilibrio tra le due fasi grazie all’utilizzo di centrocampisti di contenimento e a una difesa d’elite, allora sembra farsi davvero dura.

A dimostrazione della solidità difensiva ci sono le statistiche, che non ne promuovono solo la vitalità offensiva (prima squadra per dribbling tentati e riusciti del torneo: 24.8 e 16.3 a partita, dati whoscored), ma anche l’inviolabilità della propria porta. Alisson è infatti il portiere ad aver subito meno reti al pari di Muslera (solo una), nonché quello ad aver collezionato il maggior numero di clean sheet con l’uruguagio e Olsen della Svezia (3 su 4 partite). Oltre a questo, il Brasile è anche la Nazionale tra quelle ancora in gara ad aver dovuto ricorrere con minor frequenza all’intervento del proprio numero uno (solo tre parate per il romanista).

Le formazioni – Per la prima volta in questa competizione, il ct Martínez sta pensando di modificare leggermente lo schieramento tattico del suo Belgio, probabilmente impensierito dal potenziale realizzativo dei suoi avversari. Se finora l’unico dubbio è stato quello tra Boyata e Kompany al centro della difesa, stavolta si starebbe invece valutando un passaggio dall’usuale 3-4-2-1 a un leggermente più solido 3-5-2, con Fellaini che aggiungerebbe centimetri e sostanza al centrocampo a scapito del napoletano Mertens.

Tra i verdeoro ci sono invece due notizie, una positiva e una negativa. Partendo da quest’ultima, non sarà a disposizione per questo quarto di finale Casemiro, l’equilibratore di questo Brasile. Al suo posto giocherà invece Fernandinho, non poi così differente come tipologia di calciatore rispetto al madridista, eppure comunque una variabile aggiunta che ci si sarebbe voluti risparmiare in un momento tanto delicato. La notizia positiva è che potrebbe riprendere il suo posto nell’undici titolare Marcelo, infortunatosi alla schiena nell’ultima del girone e sostituito da Filipe Luis agli ottavi.

Le possibili chiavi tattiche – Citiamone quattro, due per parte, incominciando con quelle a favore del Brasile. La prima chiave potrebbe essere la marcatura destinata alle ali offensive della Selecao. Come dimostrato già ampiamente dalla semifinale Liverpool-Roma, non è semplicissimo affrontare un tridente veloce e qualitativo con una difesa a tre. Questo perché i due esterni d’attacco occupano degli half-spaces e devono essere marcati dai due difensori laterali o dai due esterni di centrocampo. Vediamo il caso specifico.

Caso 1: Neymar e Willian marcati da Alderweireld e Vertonghen. Il solo centrale di difesa (che sia Kompany oppure Boyata) dovrebbe contenere la punta Gabriel Jesus e il Belgio sarebbe alquanto esposto agli inserimenti delle mezzali brasiliane, esperte proprio in questo campo. Oltretutto i difensori in maglia rossa avrebbero davvero molta difficoltà a gestire da soli la velocità delle due ali.

Caso 2: Neymar e Willian marcati da Meunier e Carrasco. Più libertà per i difensori, che possono raddoppiare o contenere gli inserimenti di Coutinho e Paulinho, ma assolutamente nessuna pericolosità offensiva degli esterni belgi, spremuti da una complicata fase difensiva. Carrasco (o Chadli per lui) è praticamente un’ala d’attacco, non una certezza per coprire il giocatore del Chelsea e Meunier riguardo alla marcatura di O’Ney si è già sbilanciato: “Mi sono allenato con lui e contro di lui per mesi, ma non posso proprio dire di sapere come fermarlo, perché è assolutamente imprevedibile”.

Ci sarebbe invece la possibilità di vedere uno slittamento della difesa belga, che si schiererebbe a tre e mezzo (per dirla come Spalletti), con Meunier su Neymar e Vertonghen su Willian. Vedremo come la penserà Martínez.

La seconda chiave per il Brasile starebbe proprio nei già citati inserimenti di Coutinho (trequartista mascherato mezzala) e di Paulinho e nel modo in cui potrebbero esser accompagnati e le loro incursioni ammortizzate dalle coperture di Witsel e soprattutto De Bruyne, più un giocatore di costruzione che di distruzione.

È proprio il centrocampista del City invece la prima chiave tattica a favore del Belgio. Nel caso in cui Les Diables Rouges dovessero avere in mano il pallino del gioco, la preoccupazione destata dal talento ex-Chelsea potrebbe portare Paulinho e Coutinho a limitare le proprie scorribande offensive per concentrarsi sul non scoprirsi troppo. La seconda è invece Eden Hazard, che troverà di fronte a sé il meno esperto degli avversari, il terzino Fagner, e tenterà senz’altro di indurgli un bel mal di testa.

Insomma, le variabili sono tante, ma molto dipenderà dall’approccio alla gara delle due selezioni e dal se una della due si imporrà egemonizzando possesso e la pericolosità offensiva. Appuntamento alle ore 20, spettacolo assicurato.

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