Svezia, magia senza Ibra

Posted By on Lug 7, 2018 | 0 comments


Alessandro Nardi

Sono passati già sei anni, sembra veramente ieri: dalla difesa della Svezia parte un lancio lungo di alleggerimento, direi quasi innocuo, infatti Hart anticipa con un colpo di testa l’accorrente Ibra ma il suo rinvio non è dei migliori, infatti la sfera si ferma lì, a due passi. Si però il pallone spiovente stava cadendo proprio all’altezza del vertice estremo destro dell’area di rigore, Hart stava rientrando tra i pali e due difensori stavano ripiegando. Insomma non c’era da preoccuparsi di nulla. Se non di lui. Zlatan Ibraimovic. Si coordina in un momento e con un a rovesciata, che somiglia di più ad uno dei colpi di Kung-fu ai quali ci ha abituato, fa secco il portiere inglese e lasciando a bocca aperta tutti i presenti allo stadio e tutti coloro i quali hanno visto e continuano a vedere quel gol. Ecco, la Svezia di oggi è una sintesi di quella magia: ha raggiunto un risultato insperato all’inizio del campionato mondiale e ha eliminato squadre molto più forti, sulla carta, di lei. Al contrario di quel colpo meraviglioso di Ibra, questa squadra ha una differenza: non c’è Ibra. Sembra scontato ma non è così, nel senso che questa squadra non ha il fuoriclasse acclarato che con una rovesciata quasi impossibile risolve da solo una partita, no questa squadra è formata da faticatori, da “teste fredde”, da ragionieri. In questa squadra “l’Ibraimovic” è la squadra stessa, che ha saputo far quadrato e che ha saputo approfittare di tutte le volte che le avversarie l’hanno sottovalutata. Adesso bisogna fare un’altra magia per superare i quarti, bisogna battere l’Inghilterra di Kane e degli altri. Si bisogna batterli, proprio come quella sera di novembre di sei anni fa. Questa volta però la magia non la deve fare Ibra, ma tutta la squadra.

Submit a Comment