Social Scouting : Alban Lafont

Posted By on Lug 10, 2018 | 0 comments


Alessandro Nardi

È arrivato a Firenze il nuovo portiere, ed è una sorpresa. La “Viola” ha puntato sul giovanissimo Alban Lafont, classe 1999 è stato negli ultimi tre anni il portiere titolare del Tolosa nella Ligue 1 collezionando la bellezza di 106 presenze, il che gli ha permesso di fare molta esperienza, tanto da essere ritenuto pronto per fare il grande salto del passaggio di campionato. Ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili francesi dall’under- 16 all’under-19 ed il 27 marzo ha esordito nell’under-20, mettendo insieme già tre presenze. L’ho ribattezzato il “nuovo Dida” non solo per le sue caratteristiche fisiche che assomigliano moltissimo a quelle dell’ex portiere rossonero, ma anche per le sue qualità tecniche, che nel bene e nel male permettono questo facile accostamento. Nonostante l’altezza di 1.93 è molto agile tra i pali ed è bravo nelle uscite alte, ma proprio come Dida fa fatica a bloccare i palloni. Da questo punto di vista deve migliorare molto, perché in questo modo rischia sempre di concedere agli avversari una seconda opportunità, ma non c’è solo questo. Lafont spesso ha problemi nelle uscite basse: da questo punto di vista non è velocissimo, così come spesso ha notevoli problemi quado deve tuffarsi sulla sua destra. Avvolte in quei casi è goffo e va giù troppo lentamente, in questo modo capita che arrivi in ritardo sul pallone e subisca il gol. Come è capitato il 18-03-2018 nella gara giocata contro l’Olympique Marsiglia, dove ha subito un gol proprio perché si è buttato in modo goffo sulla sua destra. La sua notevole stazza unita alla grande agilità lo proiettano, nonostante questi punti deboli tra i migliori portieri giovani di tutto il mondo, con il suo peso e la sua altezza può diventare tranquillamente un dominatore dell’area di rigore, soprattutto per quello che riguarda le uscite alte e con l’agilità può sopperire al grande fisico che potrebbe, in alcuni casi penalizzarlo a patto che limi i difetti che abbiamo visto. Infine deve imparare a diventare più essenziale, spesso si lascia andare ad interventi ottimi per i fotografi, ma poco efficaci per la partita.

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