Giacomo Nannetti
Da Berlino a Mosca. Dopo 12 anni di attesa la truppa bleu torna in finale dei Mondiali e lo fa superando per 1-0 il Belgio di Martinez. La Francia approda all’atto più importante della competizione grazie ad un grandissimo salto di qualità dell’assetto mentale rispetto a qualche settimana fa, grazie la quale ha potuto esprimersi ottimamente dal punto di vista tecnico. La vittoria di ieri certifica i passi in avanti fatti da una nazionale che step by step ha preso sempre maggiore sicurezza, fino a diventare una corazzata solida e compatta con pochissimi punti deboli. Ieri sera, pur affrontando un avversario tutt’altro che semplice, i ragazzi di Deschamps hanno giocato una gara con pochissime sbavature, controllando il match per larghi tratti. A fare la differenza, come è accaduto molto spesso in questa edizione dei mondiali, sono stati i calci piazzati. La svolta del match è arrivata infatti ad inizio ripresa, quando su un cross pennellato da corner, di un sempre più leader Griezmann, Umtiti ha anticipato Fellaini trafiggendo Courtois sul primo palo. A testimoniare come questo gol sia stato a dir poco speciale, ci hanno pensato anche le statistiche; l’ultimo gol subìto dal Belgio su calcio d’angolo risaliva addirittura al 1994. Dopo il vantaggio i transalpini hanno condotto la gara in porto senza rischiare neanche più di tanto sui numerosi cross di Hazard e compagni, fino a poter poi gioire a fine partita. Al termine dell’incontro, dinnanzi ai microfoni, il ct francese ha sottolineato la volontà sua, e dei suoi, di andare a Mosca con un unico obiettivo: riscattare la finale persa agli europei di due anni fa e portare a casa quel trofeo che da vent’anni non sbarca in Francia.