Belgio, è comunque un lieto fine

Posted By on Lug 14, 2018 | 0 comments


Giovanni Rosati

Nella ‘finalina’ per il terzo posto il Belgio batte per 2-0 l’Inghilterra e si guadagna la passerella finale con medaglia e foto di rito. Il risultato non sarà forse sufficiente a cancellare la delusione dell’esser giunti ad un passo dal traguardo, ma è abbastanza per portare a casa il record per il miglior piazzamento della propria Nazionale in una Coppa del Mondo.

Estetica – Quello del Belgio è stato il Mondiale dell’estetica. Tra tutte le selezioni partecipanti, quella guidata da Martínez è stata probabilmente la più bella da vedere. Grande merito, oltre che al tecnico, va ovviamente dato a giocatori dalle qualità tecniche fuori dall’ordinario come Eden Hazard o Kevin De Bruyne, che in ogni partita hanno illuminato la manovra offensiva dei Diavoli Rossi.

La volée di Mertens contro Panama, i cucchiai di Lukaku nelle prime due gare, la perla di Januzaj nella prima sfida all’Inghilterra, il contropiede valso la vittoria al 94’ nell’ottavo contro il Giappone, quello guidato da Lukaku e finalizzato da De Bruyne contro il Brasile: il Belgio ha riempito il suo percorso di gemme preziose e le ha lasciate un po’ ovunque andasse, affinché nella memoria collettiva rimanesse impresso in ogni caso un ricordo positivo.

Di oggi resta impresso il passaggio filtrante con cui Lukaku ha permesso a Chadli di pescare in area Meunier per il gol del vantaggio al 4’, la girata volante di Alderweireld su sviluppi di calcio d’angolo che ha incredibilmente sfiorato la traversa, ma allo stesso tempo anche la sua scivolata sulla linea di porta a Courtois battuto da uno scavino del compagno di club Dier e tutte le ripartenze dell’ultimo quarto d’ora guidate dagli interpreti più talentuosi che hanno poi condotto al definitivo 2-0 di Hazard.

Nel giorno in cui il Chelsea di Courtois e Hazard ha ufficializzato l’arrivo di Maurizio Sarri in panchina, è ironico descrivere il Belgio proprio come abbiamo parlato per anni del suo Napoli: magari non una squadra vincente, ma di sicuro una squadra esteticamente bella ed appagante.

Tutto sommato, soddisfazione – Come detto, il terzo posto è il miglior piazzamento della storia del Belgio ad un Mondiale. Il record storico risaliva a Messico ’86, quando alla sconfitta in semifinale seguì anche quella nella finalina che li condannò alla quarta posizione. Stavolta invece gli uomini di Martínez hanno conquistato medaglia di bronzo, che forse non renderà giustizia alla generazione d’oro belga, ma quantomeno può costituire per loro una più che dignitosa soddisfazione.

A questo va aggiunto, se quanto detto in telecronaca da Pierluigi Pardo corrisponde al vero, un premio da 40 mila euro per ogni giocatore della selezione per aver battuto i rivali anglosassoni raggiungendo il gradino più basso del podio.

Peccato invece per il titolo di capocannoniere, andato a Kane senza che Lukaku sia riuscito a metterne in discussione il primato in questa ultima uscita. Fa però pensare il fatto che, sostituito con ancora mezz’ora di gioco in cui tentare la rimonta, l’attaccante del Manchester United non abbia dato in escandescenze con il proprio commissario, anzi. La sua uscita di scena ha al contrario palesato, assieme al clima disteso e festoso tenuto dai 23 durante la premiazione finale, l’unione di intenti dei belgi, tutti focalizzati sul raggiungimento del fine collettivo prima di quello personale.

TV per tutti –Come fosse una telenovela a lato del Mondiale, abbiamo parlato già un paio di volte della promozione lanciata dalla catena di elettrodomestici belga Krefel, che ha promesso di restituire il 100% del valore dei TV da 55 pollici o superiori acquistati da loro in questo periodo nel caso in cui la Nazionale avesse segnato più di 15 reti nella competizione. Abbiamo riportato le parole di Mertens, che aveva confessato di pensare ai propri amici quando giocava e di voler segnare il maggior numero di gol per permetter loro di ottenere quel rimborso per cui tutti sarebbe stati doppiamente felici.

Ecco, finita la competizione è finita anche la telenovela, e l’episodio finale ha avuto il suo lieto fine. Con il 2-0 di Hazard, il Belgio ha infatti totalizzato 16 reti in sette partite, ovvero il numero minimo per regalare ai propri connazionali quelle televisioni. Per ancor più belgi, nonostante non si sia vinto, ci sarà comunque da festeggiare un Mondiale giocato da veri protagonisti.

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