Croazia, il giorno più importante

Posted By on Lug 15, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino
“I Mondiali hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno quelli di chi verrà.”
Io non so se questa frase di Federico Buffa sia vera, ma di sicuro è la frase a cui penso quando immagino i quattro milioni di Croati. Oggi, le lancette del destino scandiscono un ritmo unico, diverso, armonioso. Oggi è il giorno che nessun croato dimenticherà. Mai.
Ci sono date che non devono essere spiegate. Contenitori di eventi storici, momenti che stabiliscono un prima e un dopo. Ogni popolo ha il suo, che sia il 14 Luglio o il 17 Marzo. Non c’è bisogno di dire altro, solo la data, nulla di più.
La Croazia proverà a fermare nel tempo la data odierna, scrivendo un pezzo di storia memorabile. La finale con la Francia è un’opportunità unica ed imperdibile per mettere il piccolo stato balcanico sulla mappa del “gioco”. Un popolo che si specchia nella squadra, una squadra che specchia il suo popolo.
In questi giorni attraverso i media abbiamo vissuto e ripercorso la tormentata vita dei giocatori croati. Ogni singolo elemento di questa squadra si porta dietro il proprio racconto, un racconto figlio della guerra. Come l’eroe Omerico Ulisse, per ognuno di loro si può tracciare una linea immaginaria fatta di avventure ed eventi fino ad arrivare all’amata Itaca: la Finale.
Simbolo di questa generazione è il Capitano Modric. Soprannominato “il numero 10 che viene dal nulla” ha vissuto tutte le declinazioni esistenziali dell’animo umano. È fuggito dalla guerra, è stato scartato al suo primo provino importante, ha vissuto in un centro di accoglienza per sfollati. Poi ha vissuto la salita, ripida, di successi: l’approdo alla Dinamo Zagabria, i primi scudetti, il Tottenham e poi la gloria con il Real Madrid. Il numero 10 venuto dal nulla sa cosa vuol dire lottare per vincere, soprattutto nelle finali.
A rimarcare l’unicità dell’evento ci pensa l’allenatore Dalic in conferenza: “Non abbiamo timore perché sappiamo che la partita più difficile l’abbiamo già superata, quella degli ottavi di finale. Questa, invece, è soltanto la più grande partita che ci capiterà mai di giocare. Nella nostra carriera non ci sarà mai un momento migliore, indipendentemente da quale sarà il risultato. Noi adesso siamo qui e dobbiamo goderci questa possibilità, perché ce la siamo meritata. Soprattutto i miei calciatori hanno attraversato dieci anni di momenti durissimi e sono arrivati fin qui grazie ad uno straordinario carattere.”
Francia-Croazia è una delle finali mondiali più intrise di passione della storia. Novanta minuti in cui si intrecciano storie, sofferenze, sogni e speranze.
Francia-Croazia è la partita del non ritorno, l’ultima occasione. Costantino Kavafis direbbe che in fondo Itaca è l’esperienza che ti porti addosso, è la somma di ciò che hai visto e affrontato prima di mettere piede sull’isola. Sono sicuro che ì croati la pensino diversamente. Il viaggio fino a qui è stato bellissimo, ma vincere sarebbe indimenticabile.
Croazia, oggi o mai più.

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