Atalanta, sbancata Haifa. E i nuovi lasciano il segno

Posted By on Ago 10, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

Niente paura questa volta, e nemmeno troppi dubbi – almeno sulla carta. Nella gara d’andata del terzo turno preliminare di Europa League l’Atalanta ha sbancato Haifa, vincendo per 4-1 contro l’Hapoel e mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno. Manca ancora il ritorno, ma la Dea ha mosso un deciso passo in avanti verso la qualificazione. Realisticamente è difficile pensare a dei ribaltoni nella gara di ritorno a Reggio Emilia, soprattutto vista la differenza tecnica che è emersa in Israele.

A differenza di quanto accaduto contro il Sarajevo nella gara d’andata, l’Atalanta è stata brava a controllare la partita più a lungo e a reagire immediatamente ai gol subiti. Sicuramente è anche un fattore di condizione fisica (due settimane in più ad agosto significano un altro mondo a livello di gamba), ma anche psicologicamente la squadra di Gasperini sta facendo da subito dei passi avanti. L’Hapoel ci ha provato e Gollini non è certamente stato disoccupato per tutti i novanta minuti, anzi è stato anche determinante in alcune situazioni. I bergamaschi però hanno giocato con superiorità e consapevolezza, facendo valere al meglio le proprie armi. E non sono poche.

Segnali positivi sono arrivati soprattutto dai nuovi acquisti. Duván Zapata è finalmente entrato in condizione e alla sua prima da titolare è stato determinante con il gol dell’1-2; non aveva ancora i novanta minuti nelle gambe, ma i miglioramenti rispetto alle prime uscite sono stati notevoli, anche a livello fisico. Molto bene anche Mario Pašalić, nel vivo del gioco e soprattutto presente in area di rigore, una caratteristica che contraddistingueva Cristante, di cui il croato ex Chelsea e Milan è idealmente l’erede.

Sia il colombiano che il croato dovranno però vedersela con un concorrente ormai affermato come Musa Barrow. Il gambiano è subentrato all’ora di gioco e nei 30 minuti spesi in campo ha confermato tutte le ottime sensazioni di quest’inizio di stagione. Non più un giovane da far crescere, ma un giocatore vicino alla maturità e pronto per un posto in prima squadra. Sia fronte alla porta che spalle alla porta è stato efficace, ha chiuso con il gol (il quarto in due partite dopo la tripletta di Sarajevo) e convinto Gasperini che è un’arma su cui puntare. Con Gomez e Iličić virtualmente intoccabili, le alternative non mancano. L’Atalanta cresce a vista d’occhio.

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