49 anni per Mister “DiFra”…

Posted By on Set 8, 2018 | 0 comments


 (di Gianluca Guarnieri) Un compleanno vissuto in un momento di difficoltà. L’inizio del 49esimo anno di Eusebio Di Francesco è sotto il segno del turbine e del nervosismo, in una pausa di campionato quasi interminabile. Cosa è successo alla Roma dello scorso anno? Alla luce dei primi tre turni di campionato, la squadra giallorossa ha dimostrato più fragilità che certezze, dimostrandosi lontana parente della squadra che, lo scorso anno, aveva raggiunto la semifinale di Champions League e il terzo posto in serie A. Sul banco degli imputati, si trova il mister romanista, attaccato da mass media e processato impietosamente sui social network, sempre maggiore sfogatoio telematico per le più svariate passioni. Cosa si rimprovera a Di Francesco? In primis una forma di “aziendalismo” che ha visto il tecnico abruzzese allineato alla società nelle dolorose cessioni dei big Nainggolan, Alisson e Strootman, autentici leader e top player, senza prendere punto nel poter evitare un sacrificio tecnico e di personalità, non da poco. Un addio che crea ed alimenta nervosismi e mugugni, basti pensare all’episodio della frattura alla mano accaduta in Roma-Atalanta, dopo il pari di Manolas, segnale chiaro di una tensione sempre meno arginabile. Aziendalismo, ma non solo; l’imputazione per il coach pescarese è di una certa confusione tattica, che ha portato ad un valzer di moduli, con il 4-3-3 canonico, accantonato per il 4-2-3-1 (nella gara interna con gli Orobici…)  ed addirittura un 3-4-3 contro il Milan di Gattuso, abbandonato nel secondo tempo con una bocciatura secca, per riportare una difesa a 4, che non ha evitato la sconfitta nel finale rinunciando ai brillanti Under e Kluivert, per poter dar spazio al deludente Schick. Colpa di “Difra”? E’ lui il principale responsabile? Cosa è cambiato nel trainer che ha sconfitto lo scorso anno il Barcellona di Messi ed Iniesta, raggiungendo un traguardo condiviso soltanto con il supremo Barone Nils Liedholm? Anche lo scorso anno Di Francesco dovette convivere all’inizio con l’ombra di Spalletti, mentre oggi si tende ad avvicinare a Trigoria un disoccupato Antonio Conte, per una più che improbabile trattativa. Voci, chiacchiere, rumors e molte, troppe “fake news”. 3 partite di campionato, in ogni caso, sono ancora un percorso breve per un’analisi più approfondita, ma i motivi di preoccupazione sussistono, anche perché al ritorno dopo la pausa delle nazionali, e il ritorno in campionato con in Chievo, ci sarà l’esordio in Champions League con il Real Madrid di Modric e Benzema. Una sosta che può fare bene, per incamerare energie e il proverbiale “fieno in cascina” e poter migliorare in modo significativo dal punto di vista atletico, e per non perdere troppo contatto con le principali avversarie, risolvendo anche l’incognita Pastore, elemento dotato di grandi mezzi tecnici, ma di difficile collocazione tattica, in un 4-3-3 di stampo classico. Insomma, una serie di problemi che non donano serenità ad un tecnico perbene e grande competente di calcio, e che farà di tutto per invertire una rotta sbagliata. La grinta e la testardaggine non gli mancano di sicuro. “DiFra” non mollerà, come non era abituato a farlo in campo, nel centrocampo di Zeman insieme ai compagni Di Biagio e Tommasi. Non lo farà neanche ora, dalla panchina del lato Curva Sud, la panchina del cuore. Buon compleanno, Mister Eusebio. 

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